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Drag race, è show? Né talent, né reality

Andrea Fagioli martedì 11 gennaio 2022
Dopo averlo proposto sulla piattaforma on line di Discovery+, è arrivato domenica sera in chiaro su Real Time (canale 31 del digitale terrestre) il programma che alcuni definiscono talent show e altri reality show. Per farla breve si tratta di Drag race Italia in cui otto drag queen si sfidano in esibizioni più o meno artistiche. Infatti, per chi non lo sapesse (ed è lecito non saperlo), drag queen, stando a internet, è un «artista, generalmente omosessuale o transessuale, che si esibisce in spettacoli di varietà travestito da donna, sfoggiando un trucco e un abbigliamento volutamente appariscenti, improntati a un'idea di femminilità eccessiva e talvolta parodica», che a sua volta significa relativo alla parodia, ovvero «travestimento burlesco di un testo o di uno stile, o anche imitazione del modo di parlare o di gestire di una persona, a scopo per lo più satirico». Chiarito questo, resta da dire che come nei reality ci sono i risvolti psicologici e come nei talent c'è una giuria, in questo caso composta da una drag queen già famosa, ovvero Priscilla (al secolo Mariano Gallo), dall'attrice e conduttrice Chiara Francini e dall'influencer Tommaso Zorzi che ha il solo merito di aver partecipato a un'edizione del Grande fratello. Non è dunque lo show di cui sentivamo la mancanza nonostante il successo della versione statunitense. Si può solo aggiungere che in Drag race Italia c'è molta ironia, ma anche una buona dose di volgarità, con una nota di tristezza quando si scopre che dietro al travestimento si nascondono ragazzi fragili, che soffrono perché non riescono a farsi accettare per quello che sono, che denunciano la difficoltà di rapporti con i genitori, soprattutto con i padri. Alla fine, però, tutto finisce nel calderone dello spettacolo a ogni costo, che piaccia o meno.