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Docenti di religione, opzione 2009

Vittorio Spinelli giovedì 15 gennaio 2009
Si è aperta la stagione dei pensionamenti della scuola. Appena 15 giorni di tempo che scadono il prossimo 26 gennaio, per chi vuole lasciare il servizio con la pensione in tasca a partire dal 1° settembre 2009. Il tempo a disposizione dei docenti è ridotto al minimo a causa del ritardo con cui il Ministero dell'istruzione ha emanato, il 9 gennaio sorso, il relativo decreto.
Fra gli aspiranti alla pensione sono compresi anche i docenti di religione inquadrati nei nuovi ruoli regionali. I fuori ruolo si trovano invece in una posizione singolare. Non hanno scadenze da rispettare perché sono impediti a presentare "dimissioni" dal servizio non essendo ancora collocati in un ruolo organico e soggetti alla relativa disciplina (nota 496 del 30.12.98). È compito quindi degli uffici diocesani comunicare la loro cessazione dall'insegnamento per pensione, revoca ecc.
Per tutti gli altri, questa tornata consente il pensionamento di anzianità a chi possiede 35 anni di contributi e 58 di età e a chi, senza contare l'età, ha maturato 40 anni di servizio, anche se questi requisiti vengono maturati entro il 31 dicembre 2009.
Il termine del 26 gennaio vale anche per chi deve revocare precedenti domande di pensione o intende interrompere l'ulteriore permanenza in servizio già accordata. Con un'unica domanda è inoltre possibile chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro in part time e, contemporaneamente, la pensione. Tutte le richieste saranno vagliate nel merito dagli uffici scolastici provinciali.
I senza pensione. In caso di accertata inesistenza del diritto alla pensione, i docenti interessati saranno avvertiti entro il prossimo 9 marzo, in tempo per poter revocare la richiesta di cessazione dal servizio. Chi non desidera ritirare la domanda, sebbene la situazione personale non consenta il pensionamento al prossimo settembre, può lasciare ugualmente il servizio. Per ottenere la pensione ha a disposizione altre strade: a) proseguire i versamenti scolastici con contributi volontari, b) trasferire all'Inps i contributi della scuola, come stabilito dalla legge 322/58, per una pensione di questo istituto, c) congelare i versamenti della scuola e, raggiunta l'età pensionabile, utilizzarli con altre contribuzioni chiedendo la totalizzazione.
Tuttavia la scelta tra questi provvedimenti non è stata ancora regolata dall'Inpdap nei tempi e nei modi tali da rispettare la volontà dell'interessato. L'ente procede ancora imperterrito a trasferire subito i contributi all'Inps.
Ricostruzione di carriera. Il decreto ministeriale sui prossimi pensionamenti è stato di poco preceduto dalla direttiva che avvia la ricostruzione di carriera degli insegnanti di religione immessi in ruolo negli anni scolastici 2005, 2006, 2007. Il provvedimento porta ad accertare l'esatta differenza tra il trattamento economico di ruolo e quello effettivo goduto dal docente. Una verifica delicata e fondamentale per chi chiede ora la pensione.