Chi l’ha detto che per fare una televisione gradevole bisogna inventarsi chissacché? A volte basta poco: un’idea anche riciclata, mista a un po’ di leggerezza, che non significa banalità. Affidando il tutto (questo è importante) a un presentatore adatto alla situazione. L’esempio è ancora una volta Don’t forget the lyrics - Stai sul pezzo, giunto alla quinta edizione, condotto dal confermato Gabriele Corsi, in onda dal lunedì al venerdì alle 20,25 su Nove, che pur rifacendosi a un quiz-show musicale statunitense non è altro che un karaoke, un gioco per cui si devono indovinare le parole delle canzoni. Il meccanismo è semplice, lo abbiamo ricordato altre volte: ogni sera tre concorrenti devono essere capaci di continuare a cantare una canzone dopo che si sono fermate la musica e le parole. La gara si svolge su tre prove a eliminazione, quest’anno con qualche piccola novità, basate in ogni caso sullo stesso principio dei testi canori da completare. Ogni volta uno dei concorrenti viene eliminato, in modo che alla prova finale ne arrivi solo uno che si gioca la possibilità di aggiudicarsi, con non poche difficoltà, un montepremi di al massimo 5 mila euro. Anche in questo il confronto con programmi preserali di altissimo ascolto in onda in contemporanea come Affari tuoi su Rai 1 si fa interessante, oltre che coraggioso. Da una parte bisogna avere una memoria di ferro e sottoporsi a varie prove (ben cinque a valore economico crescente) per aggiudicarsi un montepremi sostanzialmente modesto; dall’altra basandosi sul puro caso, e quindi di fatto sull’azzardo, si possono vincere anche 300 mila euro. Ben vengano quindi anche le canzonette per un’ora di televisione senza troppe pretese, comunque sana e capace probabilmente di coinvolgere il pubblico a casa secondo uno dei principi fondamentali per il successo di ogni programma del genere. © riproduzione riservata