Cinghiali, problema non solo agricolo
Coldiretti nell'ennesima nota sull'argomento scrive: «Gli animali selvatici distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati e causano incidenti stradali con danni stimati in varie centinaia di milioni di euro nell'ultimo decennio, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche vittime».
Non solo risarcimenti quindi, ma anche sicurezza. Tanto che i coltivatori diretti pensano ormai (da tempo a dire la verità), ad una sorta di "piano straordinario" per garantire la sicurezza nelle città e nelle campagne. Un'idea che aveva raccolto adesioni non solo di parte agricola ma anche dei sindacati dei lavoratori così come di molti ambientalisti. Perché, alla fine dei conti, troppi animali selvatici e predatori come i cinghiali, fanno male a tutti. Anche all'ambiente. Cosa fare dunque? Per i coltivatori e non solo per loro, occorre andare "oltre la caccia" creando interventi di vario genere per contenere la presenza di questi animali (così come di altri). Si pensa, per esempio, ad azioni di riequilibrio ambientale attraverso concorrenti naturali delle specie più invasive e pericolose. Serve anche una semplificazione delle procedure che possono permettere alle diverse amministrazioni regionali di progettare e realizzare piani di contenimento specifici per le zone nelle quali questi animali sono più presenti. Processo lungo, comunque, che deve fare i conti con l'immediatezza dei rischi e dei danni ai raccolti.
Questione, quella dei cinghiali quasi ovunque, che deve però essere affrontata e risolta. Ne vanno della sicurezza delle persone in campagna così come in città, ma anche dell'equilibrio ambientale ed economico della nostra produzione agroalimentare.