Cercatore di gioia
L'autore argentino-inglese sa divertire e divertirci in queste sue apparenti confessioni, in realtà lezioni di poetica. Divertente è il suo tono, ma ciò che sta affermando va ben oltre: lo scopo ultimo di chi scrive e studia i libri, e di chi li legge, è la gioia. Gioire non significa divertirsi, significa spalancarsi all'infinito. Per questo, prosegue il maestro, ogni volta che affronto una pagina bianca, che mi accingo a scrivere, mi trovo a ricominciare da solo, come se il passato non esistesse. Re del paradosso, non nega affatto il valore dell'esperienza. Afferma che però non è l'essenziale. Essenziale è ripartire, come se fosse la prima volta, solo, cercando la gioia.