Il salasso fiscale e previdenziale che dovrebbe abbattersi sui lavoratori autonomi, concentrato sulla scadenza del prossimo 16 settembre, appare scongiurato stando alle dichiarazioni di organi di Governo. In particolare, un robusto taglio agli importi di legge dovrebbe dare fiato ai contribuenti (e ai rispettivi consulenti e commercialisti sommersi dalle scadenze) accompagnato, secondo previsioni, da una consistente rateizzazione per il dovuto relativo al 2020. L'anno cioè della pandemia che ha prosciugato le risorse delle imprese e dei singoli autonomi, spesso fino alla chiusura dell'esercizio. Una situazione imprevedibile ed eccezionale che non ha impedito tuttavia all'Inps di proseguire nelle normali procedure di recupero di contributi pensionistici. È quanto si deduce da un messaggio di routine, per gli artigiani e i commercianti, che in altri tempi sarebbe scomparso nell'abbondante produzione di messaggi "internet" e "no internet" dell'Istituto di previdenza. Con la sua nota n. 2759 del 9 luglio l'Inps ha avvertito infatti che sta predisponendo gli "avvisi bonari" relativi alla rata in scadenza a febbraio 2020 per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni degli Artigiani e dei Commercianti. E, con garbo istituzionale, comunica che gli avvisi sono a disposizione del contribuente all'interno del "Cassetto previdenziale per artigiani e commercianti" consultabile, sul sito, all'indirizzo "Posizione Assicurativa - Avvisi bonari". Nello stesso tempo viene inviata una mail di alert ai titolari della posizione contributiva e ai professionisti che abbiano fornito tramite il Cassetto previdenziale il rispettivo indirizzo di posta elettronica. In caso di errore, cioè di pagamento regolarmente effettuato, l'interessato è tenuto ovviamente a comunicarlo sul sito ("Comunicazione bidirezionale"). In caso di mancato pagamento, l'importo dovuto sarà richiesto con Avviso di Addebito valido come titolo esecutivo. Fin qui l'Inps esattore. Ignorando tuttavia come la prevedibile ondata di avvisi di addebito esecutivi su artigiani e commercianti rischi di suscitare pesanti reazioni, con danno di immagine dello stesso Istituto. Un messaggio opportunamente da sospendere ancor prima dei provvedimenti per il 16 settembre.