Appesi alla volatilità dei prezzi
Poi c'è la situazione di casa nostra. «L'agricoltura italiana, contrassegnata da debolezze strutturali – viene spiegato –, si presenta con una situazione di maggiore vulnerabilità, ma con un patrimonio di risorse agroalimentari (non soltanto di prodotti a denominazione) indubbiamente in grado di rilanciare massicciamente l'intero settore».
Il sesto Censimento agricolo concluso da poco, fornisce poi qualche dato aggiornato sulle vera struttura del comparto. In Italia ci sono un milione e 630.420 aziende agricole e zootecniche, di cui 209.996 con allevamento di bestiame destinato alla vendita. La superficie coltivata per davvero è pari a circa 12 milioni e 885mila ettari. La zootecnica detiene 5,7 milioni di bovini, 9,6 milioni di suini, 7,5 milioni di ovini e caprini, 195,4 milioni di avicoli. Sempre l'Ufficio Studi di Fieragricola, poi, indica che nel 2011, nonostante la crisi, «l'agricoltura italiana ha mantenuto, indici positivi per valore aggiunto, numero di dipendenti e per export. Soprattutto, dai campi (la cui produzione varrebbe circa 48 miliardi di euro), origina l'intero settore del made in Italy agroalimentare che vale grosso modo il 15% del Pil nazionale.
Non siamo quindi dotati di un'agricoltura sottosviluppata, anzi. Ovvio che, come dicono gli esperti, abbiamo numerosi