Shoah. Il nuovo abbraccio tra il Papa e Edith Bruck: tramandare la memoria ai giovani
A Casa Santa Marta, in Vaticano, papa Francesco ha avuto una lunga e affettuosa conversazione, durata circa sessanta minuti, con la signora Edith Bruck, testimone della Shoah ungherese. Un incontro svoltosi a poco meno di un anno dalla sua visita nell'abitazione della scrittrice, naturalizzata italiana, a Roma.
L’affetto che ormai li lega, da quella prima visita del 20 febbraio 2021, è racchiuso nel regalo che il Papa le ha offerto e nelle parole con cui ha accompagnato il dono. Come riporta Vatican News, si tratta di uno scialle bianco in lana, poggiato sulle sue spalle dicendo: “Questo è per il caldo, perché ora fa freddo”.
Edith Bruck, 90 anni, ungherese naturalizzata italiana, sopravvissuta agli orrori di sei lager, testimone preziosa del nostro tempo e scrittrice di fama internazionale, aveva tentato dall'inizio di trattenere le lacrime ma ha ceduto davanti al dono del Papa e alla delicatezza con cui lui l’ha presentato. L’ha commossa la tenerezza di un uomo che non le ha mai nascosto la sua ammirazione e con il quale, come racconta spesso, ha instaurato un rapporto di amicizia fatto di lettere e telefonate.
Nell'incontro entrambi hanno sottolineato il valore inestimabile della trasmissione ai più giovani della memoria del passato, anche nei suoi aspetti più dolorosi, per non ricadere nelle stesse tragedie.
A dare la notizia la Sala stampa vaticana nella serata del 27 gennaio, giornata della memoria.