Perché sì. Blocco delle Euro 4, se penso a quelle morti per smog...
Ebbene sì, lo confesso: anche a me il blocco dei diesel euro 4 non piace. Milano già paga un prezzo non da poco a causa dell’inquinamento. Con la legge regionale, dal 1° ottobre al 31 marzo, i diesel euro 3 e quelli precedenti, nonché le auto a benzina euro 0, non possono circolare tra le 8.30 e le 18.30. E ora un nuovo stop. Con una nuova categoria – euro 4 appunto – a causa dello sforamento del secondo livello di attenzione per cinque giorni. E non importa se Milano ha applicato in questo caso una norma regionale che la Regione stessa ora vorrebbe rivedere. Il blocco non va. È sempre meglio muoversi con la propria auto: vuoi mettere la libertà di non dovere aspettare i mezzi pubblici. Anche se Milano ha la rete metropolitana più ampia d’Italia con 4 linee e una quinta in arrivo, un passante ferroviario e una serie di linee di superficie che raggiungono quasi ogni luogo della città con parcheggi di corrispondenza alle fermate più periferiche. Non importa se ci sono flotte di auto in condivisione (car sharing per chi mastica l’inglese), biciclette “pubbliche” ovunque in mezzo ai piedi, l’auto è sinonimo di libertà. E poi i mezzi pubblici sono sempre pieni e non sempre puntuali. Soprattutto se fai il giornalista e la giornata non si chiude tra le 18 e le 20 come per la stragrande maggioranza dei cittadini, ma intorno alle 22.30, 23 quando “gli altri” hanno già tolto da tempo i piedi da sotto il tavolo mentre tu non li hai neppure avvicinati.
E poi la questione del deprezzamento. Un euro 4 è già di per sé vecchiotto e il suo stop, seppur temporaneo, è una ulteriore svalutazione. E non tutti possono permettersi una nuova auto. Meglio sarebbe dunque che le istituzioni al posto di bloccare, dessero qualche incentivo a chi vuole acquistare. E magari cambiassero tutte le caldaie visto che la colpa dell’inquinamento non è delle auto ma dei riscaldamenti. Soprattutto quelli vecchi dei palazzi pubblici. Quindi lo ribadisco: questo blocco non mi piace.
Eppure...
Eppure ora che ci penso Milano ha oltrepassato i giorni concessi dalla legge per il superamento del primo livello delle polveri sottili già all’inizio di ottobre, quando le caldaie non erano ancora accese e a fare fumo erano solo le vetture. E poi con le temperature di questi giorni i camini non devono andare a tutto vapore. E poi da anni sono stati elargiti da Regione e Comune fondi a chi ha voluto modernizzare il proprio impianto di riscaldamento. E poi tutte le ricerche dicono che sono decine se non centinaia le vittime che ogni anno nella nostra città sono da attribuire all’inquinamento da pm10 quello dovuto in massima parte alle auto. E poi che sono i bambini e gli anziani – i più deboli – quelli che pagano il prezzo più grande di quest’aria malata. E poi che la salute, alla fine, viene prima di tante altre cose, anche dell’uso della mia quattro ruote. E poi... .
Penso proprio che cambierò idea. Sì, meglio il blocco.
BLOCCO, PERCHE' NO? Così si demonizza solo l'auto di Alberto Caprotti