«Si scopre che immigrati significano meno debito». E non solo quello...
Gentile direttore,
nel Def appena approvato dal Governo, fra le pieghe emerge la contraddizione politica dell’esecutivo. Con più immigrati – viene certificato dall’esecutivo in carica – si riduce l’indebitamento; con meno presenze si ha un innalzamento del debito, peraltro già elevato. E i falchi d'Europa, soprattutto i “frugali” tedeschi e nordici non ci abbuoneranno nulla. Se non basta, poi, non siamo in grado di fare decollare il Pnrr... . Ma per tornare agli immigrati, il governo dice una cosa e ne fa un’altra. Servono, ma non li vogliamo. Parlare alla pancia è più facile che ragionare di presente e di futuro. E fa voto!
Sergio Bazerla
Certa propaganda fa voto? Certo, il famoso “voto a perdere”, perché slogan dal sapore xenofobo possono far effetto, ma fanno soprattutto danni all’umanità e anche agli interessi veri dell’Italia (e dell’Europa). L’abbiamo documentato e spiegato tante volte, sentendoci spesso rispondere che erano solo fandonie da “immigrazionisti”, da sventati che “vogliono tutta l’Africa in casa nostra”... Adesso, però, parecchi di quei ragionamenti cominciano a farli con realismo (pur tra colpi di coda antiumanitari e di irragionevole esclusione) diversi ministri ed esponenti del destracentro di governo. Quelli che si misurano con i problemi veri del nostro Paese, quello che lavora, qui e ora, e che pensa al domani comune e alla tenuta del nostro sistema di Welfare e all’equilibrio tra le generazioni. Da molti anni, sempre deluso fin qui, prevedo che arriveremo a campagne elettorali in cui ci si confronterà sulle migliori soluzioni per attirare in Italia persone non per respingerle. E per farlo con regole certe e degne di una nazione civile e davvero consapevole della sua cultura, delle sue necessità e del bene comune.