No allo spreco: il possibile buon uso degli alimenti oltre il Tmc
Caro direttore,
il nostro giornale si distingue tra l’altro per la particolare sensibilità verso il tema dello spreco e della povertà. Dando una mano come volontarie sia alla Caritas, sia a piccole organizzazioni parrocchiali, e sempre alla ricerca di nuove risorse, con un’amica ci siamo scontrate col problema degli alimenti che vengono ritirati dagli scaffali dei supermercati perché riportano la scritta: “Da consumarsi preferibilmente entro…”. Tutti ammettono che il consumo dopo la scadenza di questo tipo di alimenti non rappresenta alcun pericolo per la salute. Ma che fine fanno? Per un certo periodo un supermercato li ha donati a un dispensario, ma ultimamente questa strada si è chiusa e molte persone sono rimaste senza la loro colazione quotidiana. Ripeto: che fine fanno questi alimenti? Vengono buttati? C’è una legislazione che impedisce di donarli, ovviamente con certe garanzie? Penso che ognuno si renda conto di quanto il recupero di tali generi alimentari permetterebbe di dare sollievo a tante piccole organizzazioni che si occupano di distribuzione perché il problema della carenza di risorse, anche per l’acquisto di cibo, si fa sempre più diffuso e a volte le persone che ne hanno necessità non emergono e non si rivolgono ai canali più istituzionali. La ringrazio dei chiarimenti che vorrà darmi e delle indicazioni che potrebbero scaturire per strade da percorrere per recuperare queste risorse ovviamente anche a livello nazionale.
Questione seria, gentile e cara amica, quella delle azioni anti-spreco, di buon utilizzo delle eccedenze produttive industriali e di recupero di alimenti che hanno superato il «termine minimo di conservazione» (Tmc), ma non sono affatto (e non- devono essere definiti) scaduti. Un impegno in cui non siamo più all’anno zero. In Italia, in particolare, è vigente una precisa normativa tesa a ridurre lo spreco di cibo, la cosiddetta Legge Gadda (la numero 166 del 2016), che fornisce, appunto, la definizione di Tmc e ribadisce formalmente che qualunque alimento, anche oltre il Tmc, può essere donato a condizione che l’alimento stesso sia correttamente conservato e l’imballaggio, a contatto con lo stesso, sia integro. Ci sono ancora strane remore, ma soprattutto ci sono diverse organizzazioni, prima fra tutte il Banco Alimentare, dedite a recuperare cibo buono e consumabile in sicurezza, e in moltissime situazioni il partner principale di tali iniziative è proprio la Caritas.