Il direttore risponde. Il giusto peso delle buone notizie>
Caro direttore,
non sono un assiduo e fedele lettore di Avvenire ma ho comunque deciso di scrivervi. Ho 26 anni sono all’ultimo anno di studi alla facoltà di Economia di Torino. Sono da poco tornato da un Congresso dei giovani del Movimento dei Focolari a Roma, questi giovani si chiamano Gen 2, che significa Generazione Nuova (http://tinyurl.com/gendue) e, per me, è stata un’esperienza fortissima. Vorrei dirvi quel che penso dello stato dell’informazione in Italia. Infatti, mi accorgo spesso nel leggere la carta stampata e nel guardare i telegiornali che l’informazione che viene passata e offerta è condita pesantemente da notizie negative. Ovviamente, spesso, sono notizie "giuste" perché si tratta di fatti oggettivi. La cosa che mi colpisce sempre è, però, che chi detiene le chiavi dell’informazione non fornisce mai una speranza e mai dà spazio e rilievo alle notizie di respiro positivo. Vi ricordo cari amici giornalisti l’importanza del vostro lavoro, perché al giorno d’oggi avete in mano tanto, perché influenzate tanto. Vi auguro di "essere verità", di trovare sempre, nel vostro lavoro la Sapienza per operare nel giusto...
Luca Piccoli, Torino