Ucraina. Zelensky: «Impossibile riprendere il Donbass». Denuncia choc sui russi
Un'immagine diffusa nei giorni scorsi dall'esercito ucraino per documentare l'uccisione di soldati nordcoreani nella regione russa di Kursk
Sulla Crimea, l'ammissione era scontata. Da dieci anni la penisola ucraina è di fatto, per annessione unilaterale, parte della Federazione Russa. Ora il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ammette che quasi sicuramente il suo Paese dovrà restare mutilato anche del Donbass, la vasta regione orientale gran parte della quale è oggi occupata dalle truppe di Mosca.
L'ammissione è arrivato in un'intervista rilasciata al giornale francese Le Parisien, poi ripresa da Rbc Ukraina. Il leader di Kiev ha riconosciuto di non disporre di forze militari sufficienti per riconquistare il Donbass e la Crimea con mezzi militari, auspicando di potersi affidare alla diplomazia internazionale: «Di fatto questi territori sono ora controllati dai russi. Non abbiamo la forza per riconquistarli. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica della comunità internazionale per costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative», ha detto.
E forse per far pressione sull'opinione pubblica mondiale, sul social media X ha denunciato una presunta pratica scioccante da parte delle truppe di Mosca. Postando un video che mostra soldati nordcoreani uccisi al fronte, Zelensky scrive: «Anche dopo anni di guerra, quando pensavamo che i russi non potessero essere più cinici, vediamo qualcosa di ancora peggiore. La Russia non solo invia le truppe nordcoreane per assaltare le posizioni ucraine ma cerca anche di nascondere le perdite bruciando i volti dei soldati nordcoreani uccisi in battaglia. Questa follia va fermata!».
Al momento, non esistono conferme indipendenti né prove dell'orrore di guerra denunciato dal presidente ucraino.