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Usa. La stretta di Biden sui migranti «preoccupa» l'Onu

A.M.B. mercoledì 5 giugno 2024

L'annuncio di Biden: «Mettere in sicurezza la nostra frontiera»

Campagna elettorale sulle spalle dei migranti. In vista del duello di novembre con lo sfidante Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per controllare la frontiera con il Messico. La stessa lungo la quale il tycoon, quando era presidente, ha voluto il Muro. «Sono venuto qui oggi per fare ciò che i repubblicani al Congresso si rifiutano di fare: compiere i passi necessari per proteggere il nostro confine», ha detto Biden in un breve discorso alla Casa Bianca, affiancato da funzionari degli Stati di confine. Il fenomeno record degli attraversamenti illegali della frontiera meridionale ha dominato il recente dibattito politico.

L'ordine esecutivo vieta ai migranti che entrano illegalmente di presentare richiesta di asilo quando il numero superi le 2.500 persone in un giorno. Si tratta di una soglia che viene normalmente oltrepassata. Gli eccedenti si vedranno respinti, costretti a tornare indietro o dissuasi dal tentare.

Biden: cercavo un provvedimento bipartisan, ma i repubblicani fanno ostruzione

«Nel mezzo di una crisi globale sui migranti, gli Stati Uniti devono mettere in sicurezza il loro confine», ha dichiarato Biden, dicendosi certo che la stretta «aiuterà a mettere in sicurezza il confine con il Messico. Lavorerò con la nuova presidente (la neoeletta Claudia Sheinbaum, ndr)». Poi l'affondo politico, in chiave elettorale: «Quattro mesi fa, dopo settimane di intense trattative, il mio staff e i repubblicani e i democratici erano arrivati a un accordo bipartisan sulla sicurezza del confine. Poi i repubblicani in Congresso hanno fatto marcia indietro perché Trump gli ha detto di farlo». Entrambi i partiti, ha osservato, «sanno che il confine non è un tema da politicizzare: è una responsabilità che condividiamo». «Oggi supero l'ostruzione dei repubblicani e uso il mio potere esecutivo per affrontare la questione del confine. Francamente avrei preferito affrontarlo in modo bipartisan».

«Non separerò i bambini dalle famiglie, non demonizzerò i migranti»

Consapevole che la stretta, oltre a portargli voti, potrebbe causare mal di pancia all'interno del suo stesso partito, l'inquilino della Casa Bianca mette le mani avanti e prende le distanze dalle motivazioni più estreme usate da Trump: «Ritengo che l'immigrazione sia la linfa dell'America. Per questo non demonizzerò mai i migranti. Non dirò mai che avvelenano il sangue del Paese. Non separerò mai i bambini dalle famiglie al confine. Non vieterò l'ingresso per motivi religiosi». «A coloro che ritengono troppo stringenti» le nuove misure «dico di essere pazienti» aggiunge. «La volontà degli americani si sta indebolendo. Non fare nulla non è un'opzione: dobbiamo agire e farlo in modo coerente con la nostra legge e i nostri valori».

Malumori tra i liberal. Trump: «Debole e patetico. Io chiuderò il confine»

La Casa Bianca si attende numerose azioni legali contro i provvedimento. L'American Civil Liberties Union ha già annunciato: «L'amministrazione non ci lascia altra scelta che fare causa», quello che «era illegale con Trump non è meno illegale adesso». Tra i democratici, i liberal sono già sul piede di guerra.

D'altra parte, i repubblicani giudicano che la stretta equivalga a «troppo poco e troppo tardi». L'ex presidente Trump va all'attacco: il decreto di Biden «non fermerà l'invasione» dei migranti, «è debole e patetico e la renderà ancora peggiore». E ripropone la sua ricetta: «È facile, basta chiudere il confine. Quando sarò eletto l'immigrazione sarà la mia priorità: il primo giorno chiuderò il confine e fermerò l'invasione e manderò a casa loro gli immigrati illegali di Joe Biden». In un video pubblicato sulla sua piattaforma social Truth denuncia che «milioni di persone si sono riversate nel nostro Paese e ora, dopo quasi quattro anni di leadership fallita Biden sta fingendo di fare qualcosa per il confine».

Entrato in vigore stamani, il decreto facilità anche le deportazioni in Messico, con rare eccezioni.

L'Acnur (Onu): gli Usa devono garantire il diritto di chiedere asilo

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) si è detta «profondamente preoccupata» da questa misura. «Chiunque sostenga di avere un legittimo timore di persecuzione nel proprio Paese d'origine deve avere accesso a un territorio sicuro e poter esaminare le proprie richieste prima di essere deportato», ha scritto. «Chiediamo agli Stati Uniti di rispettare i loro obblighi internazionali e sollecitiamo il governo a riconsiderare queste restrizioni, che minano il diritto fondamentale di chiedere asilo», ha proseguito l'agenzia delle Nazioni Unite, impegnandosi a sostenere gli Stati Uniti nei «suoi sforzi per riformare radicalmente» i controlli alle frontiere e il sistema di asilo.