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Il rogo di Londra. Rabbia e polemiche: 30 vittime e 76 dispersi. Il cordoglio del Papa

Elisabetta Del Soldato sabato 17 giugno 2017

Ieri sera a Camposampiero, in Veneto, è stata organizzata una veglia di preghiera per i due fidanzati veneti morti nel rogo di Londra. Ma la mamma e il papà di Gloria, Emanuela e Loris, non ce l'hanno fatta a farsi vedere. Il loro dramma si era già consumato poche ore prima, quando da Londra era arrivata la conferma ufficiale dell'identificazione dei corpi.

Il cordoglio del Papa

Il Segretario di stato vaticano, Pietro Parolin, ha inviato a nome di papa Francesco un telegramma di cordoglio al cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster per le vittime dell'incendio alla Grenfell Tower di Londra. Nel telegramma si esprime la «tristezza» del Santo Padre per il «devastante incendio e la tragica perdita di vite umane». Papa Francesco «affida le anime di coloro che sono morti alla misericordia amorevole del Signore e offre le sue solenne condoglianze alle loro famiglie. Con l'apprezzamento per i coraggiosi sforzi del personale di servizio di emergenza ed il sostegno a chi ha perso la propria casa».

Rabbia e polemiche a Londra

«Non ci aspettiamo più superstiti», ha detto ieri mattina il comandante della polizia Stuart Candy. Il numero delle vittime, dell’incendio che ha colpito la Grenfell Tower di Londra nella notte tra martedì e mercoledì, ieri è salito a trenta, ma molto più alto è quello dei dispersi: sono almeno 76.

Il bilancio totale potrebbe superare il centinaio, secondo le autorità. Proprio ieri sono stati identificati i corpi degli italiani Gloria Trevisan e Marco Gottardi, entrambi 27enni. I giovani, originari del Veneto, abitavano da un paio di mesi al 23esimo piano del palazzo. A dare la notizia è stato l’avvocato della famiglia Trevisan, Maria Cristina Sandrin. Una ventina di feriti resta ricoverata in ospedale una decina è condizioni gravi.

Ieri, mentre continuavano le operazioni di soccorso, è cresciuta però anche la rabbia dei residenti della Grenfell Tower. Decine di persone hanno protestato, con tanto di intervento degli agenti: un arresto. Così anche la premier Theresa May, al centro di molte critiche dopo la sua visita-lampo sul luogo del disastro il giorno dopo l’incendio dove invece di incontrare le vittime si è limitata a parlare con i servizi di soccorso, ieri è dovuta tornare: questa volta ha parlato con i superstiti e non sono mancati i fischi. «Dov’è la tua umanità Theresa?», si leggeva sui social media. Un atteggiamento molto diverso invece è stato quello del leader laburista Jeremy Corbyn che si è recato subito sul luogo, ha abbracciato le vittime e si è mescolato con la comunità. «Sono molto arrabbiato», ha detto ieri, «e chiedo risposte a questa tragedia che poteva essere evitata».

Molto apprezzata è stata la visita della regina Elisabetta, accompagnata dal nipote William, al centro di assistenza ricavato nel Westway sports centre, dove I due reali hanno ringraziato i vigili e i volontari che da mercoledì lavorano senza sosta per fornire assistenza alle famiglie. Intanto Jolyon Maugham, l’avvocato che sta aiutando gratuitamente i residenti della Grenfell Tower a essere ricompensati dei danni subiti ha detto ieri che «è impossibile tornare indietro nel tempo e creare giustizia ma quello che la legge può fare è almeno quella di fornire un risarcimento economico alle vittime dell’incendio e punire i colpevoli».

In una lettera aperta alla premier Theresa May, ieri mattina il sindaco di Londra Sadiq Khan ha scritto che «la comunità è molto arrabbiata, frustrata e comprensibilmente scossa» e ha chiesto alla premier di «intervenire urgentemente » per aiutare i superstiti. La mossa si è presto trasformata in un battibecco politico tra Khan e l’ex sindaco di Londra e attuale ministro degli Esteri Boris Johnson che ha accusato Khan di «oltraggiosa politicizzazione di un terribile disastro». Poco dopo, però, May ha annunciato un fondo di 5 milioni di sterline per le vittime.

Mentre i politici litigano, la comunità della Grenfell Tower assieme a oltre duemila londinesi ha organizzato ieri sera la manifestazione «Giustizia per Grenfell » davanti al Parlamento di Westminster e alla sede del dipartimento per le amministrazioni locali.