Stati Uniti. Sì alla moratoria sulla pena di morte, Biden ferma il boia
Il presidente americano Joe Biden ha sospeso le esecuzioni federali
Marcia indietro degli Stati Uniti sulla pena di morte. Il ministro della Giustizia, Merrick Garland, ha, infatti, annunciato la moratoria sulle esecuzioni federali (cioè quelle comminate dai procuratori federali, non da quelli dei singoli Stati), ribaltando una decisione dell'amministrazione Trump che aveva portato al numero record di tredici uccisioni in sei mesi.
Garland ha spiegato che la moratoria sarà in vigore mentre il dipartimento eseguirà una revisione di politiche e procedure, senza dire con precisione quando il boia smetterà il suo lavoro.
"Il dipartimento di Giustizia deve garantire che chiunque, nel sistema di giustizia penale federale, goda dei diritti assicurati dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, ma sia anche trattato in modo equo e umano", ha detto il ministro, "questo dovere ha particolare forza nei casi di condanna a morte".
Saranno rivisti i protocolli messi in atto dall'ex ministro William Barr, contro cui è stata presentata una causa a livello federale.
La decisione sospende le esecuzioni, ma non mette fine alla pratica e, quindi, resta aperta la possibilità per le future amministrazioni di sbloccarla. Inoltre non impedisce ai procuratori federali di chiedere la condanna capitale. Sono 46 le persone nel braccio della morte delle carceri federali Usa.
La pena di morte a livello federale era stata ripristinata un anno fa dall'amministrazione Trump, dopo essere stata sospesa per 17 anni. Ai condannati veniva somministrata un'iniezione letale attraverso l'uso di un solo farmaco, il pentobarbital.
Contro la decisione dell'ex presidente degli Stati Uniti si erano pronunciati i vescovi cattolici che avevano definito la scelta un inaccettabile affronto al Vangelo e al rispetto della vita umana. Era stata una grave sconfitta per le associazioni che da sempre in America si battono contro la pena capitale, e di una svolta che andava controcorrente perché un numero crescente di Stati avevano ormai accantonato il ricorso alla pena capitale, soprattutto dopo la morte di diversi detenuti tra atroci sofferenze a causa di un mix di farmaci inadeguato.
A ricevere la condanna a morte erano condannati per i reati più gravi, tradimento, spionaggio, omicidi plurimi ed efferati come l'assassinio di bambini.
Le esecuzioni federali dell'amministrazione Trump erano continuate fino a qualche settimana prima l'insediamento del presidente Joe Biden.
Tra gli ultimi a morire era stato Brandon Bernard, che aveva 18 anni quando aveva preso parte a un duplice omicidio nel 1999, uccidendo una coppia nella Iowa più di vent'anni fa. L'esecuzione era stata portata a termine anche se rimanevano molti dubbi nella ricostruzione dei delitti per i quali era stato condannato.