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Israele. Razzi dalla Striscia e raid su Gaza. «Eliminati alti capi di Hamas»

Redazione Internet mercoledì 12 maggio 2021

Pioggia di razzi nella notte sul territorio israeliano, lanciati da Rafah nel sud della Striscia di Gaza

È ormai guerra aperta tra Israele e Hamas. Il movimento islamista e la Jihad continuano a bombardare la regione di Tel Aviv e altre città israeliane - sparati oltre 1.050 razzi e colpi di mortaio, secondo Israele, dei quali l'85% è stato intercettato e 200 sono esplosi nella Striscia di Gaza - e lo Stato ebraico risponde con raid aerei, oltre 500 secondo un portavoce militare.

L'esercito e il servizio di sicurezza interno di Israele hanno annunciato che, dopo un'"operazione complessa e prima nel suo genere", "alti comandanti" di Hamas sono stati "simultaneamente eliminati a Gaza e Khan Yunis" nel nord della Striscia. Si tratta di "uomini chiave dello Staff generale di Hamas e considerati vicini al capo dell'ala militare dell'organizzazione Mohammed
Deif"

Stamani si contano 3 morti israeliani, con la popolazione che si nasconde nei rifugi, e 4 vittime palestinesi a Gaza, dove i pesanti bombardamenti hanno demolito vari edifici. A innescare l'escalation di violenza, le recenti tensioni a Gerusalemme.

Oggi è previsto un vertice urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, mentre la Procuratrice capo della Corte penale internazionale parla di una "possibile commissione di crimini ai sensi dello Statuto di Roma".

Nella Striscia di Gaza 43 morti e 300 feriti

E' salito a 53 morti, tra cui 14 minorenni e 3 donne, e oltre 320 feriti il bilancio palestinese degli attacchi condotti a Gaza dall'aviazione israeliana negli ultimi due giorni. Lo rende noto il ministero della sanità di Hamas. Secondo fonti locali, sono inclusi 8 palestinesi rimasti uccisi stamani: un uomo che era in motocicletta a Khan Yunes (presumibilmente un miliziano), quattro passeggeri di una automobile colpita a Jabalya, e tre persone che si trovavano in un edificio nel rione Sabra di Gaza.

Scontri in Cisgiordania, morti due giovani palestinesi

Un 16enne palestinese è morto stamani dopo essere stato raggiunto al collo e al petto da due proiettili a ubas, in Cisgiordania. Lo scrive l'agenzia Wafa secondo cui i colpi sono stati esplosi dai soldati israeliani. L'agenzia cita fonti mediche e testimoni e riferisce di scontri tra le forze israeliane e gli abitanti della zona.

Sempre dall'agenzia Wafa, e dalla Cisgiordania, arriva la notizia di un 26enne palestinese morto in scontri tra palestinesi e forze israeliane nel campo profughi di Fawwar, nei pressi di Hebron.

Israeliano ucciso da razzo anti-carro: salgono a 6 le vittime

È morto in ospedale uno degli israeliani feriti da un missile anticarro sparato da Gaza su una vettura in territorio di Israele. Lo riferisce il Pronto soccorso citato dai media secondo cui ci sono altri 3 feriti, di cui 2 in gravi condizioni. Hamas ha rivendicato l'attacco e avrebbe cercato, secondo media israeliani, di impedire con colpi di mortaio l'arrivo dei soccorsi. Salgono così a 6 le vittime in Israele.

A fuoco la raffineria di Ashkelon colpita ieri da razzi di Hamas - Ansa

Sinagoghe incendiate a Lod, 151 arresti. Il presidente: un pogrom

La polizia ha detto di aver arrestato 151 persone per gli incidenti da parte di dimostranti arabi avvenuti la notte scorsa nel centro di Israele. I maggiori scontri si sono avuti soprattutto a Lod, a Ramle, ad Acco (S.Giovanni d'Acri) e Jisr el Zarka. Lo ha riferito il portavoce della polizia Micky Rosenfeld. A Lod il sindaco ha parlato di "Notte dei Cristalli" contro ebrei del posto evocando i pogrom nazisti della Germania del 1938. Il premier Benyamin Netanyahu ha dichiarato lo stato di emergenza e poi si è recato in visita sul posto dove, secondo i media, sono state date alle fiamme sinagoghe e negozi.

Il presidente Reuven Rivlin ha denunciato il "pogrom" di Lod da parte di "una folla di arabi assetati di sangue e esaltati". "Sono scene - ha attaccato - imperdonabili". Netanyahu ha parlato di un "fronte interno", dichiarando: "Restituiremo governabilità e ordine alle città di Israele". "Abbiamo preso decisioni di inviare altre forze e se sarà necessario useremo il pugno di ferro. I leader arabi - ha aggiunto - devono condannare questi episodi".

L'Egitto prova a mediare. Londra: fermare l'escalation

Stando a quanto riporta l'emittente israeliana Channel 12, citando alcuni analisti, mediatori egiziani sono impegnati negli sforzi finalizzati a raggiungere un cessate il fuoco, ma Israele non sarebbe interessato a un accordo fino a quando non avrà raggiunto alcuni obiettivi militari.

Stamani il premier britannico, Boris Johnson, ha lanciato un appello, rivolto a entrambe le parti, a fermarsi e dar prova di "moderazione". "Sollecito Israele e i Palestinesi - scrive Johnson su Twitter - a fare un passo indietro dal baratro ed entrambe le parti a mostrare moderazione". "Il Regno Unito - prosegue - è profondamente preoccupato per la violenza crescente e le vittime fra i civili e vuole vedere una urgente de-escalation dalle tensioni".

Da Berlino il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, dichiara che "Israele ha diritto di difendersi da questi attacchi, affermando che questa "violenza non ha giustificazione" e che colpisce fra l'altro cittadini ebrei come musulmani. Seibert ha definito quelli in corso da due giorni "attacchi terroristici".