Coronavirus. Brasile, quasi un milione di contagiati. «Amazzonia fuori controllo»
Soldati sul fiume Javari scortano una missione di aiuti sanitari ai 7mila indigeni che vivono nella zona di Palmeiras do Javari, in Amazzonia
Con i 1.238 decessi registrati ieri, il Brasile ha raggiunto le 47.748 vittime di Covid-19: lo rende noto il Consiglio nazionale dei segretari della salute (Conass). Il numero dei contagiati nel Paese sudamericano è invece salito a 978.142, con un incremento di 22.765 rispetto a ieri. Sia per numero di decessi che per numero di contagi, il Brasile è il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti. L'unico dato positivo è che l'incremento quotidiano del numero degli infettati e dei deceduti resta grosso modo stabile.
"Mi dispiace per il numero di morti che stiamo avendo, ma la questione dei numeri lascia spazio a molte perplessità", ha detto il presidente Jair Bolsonaro, che ha messo nuovamente in dubbio le cifre divulgate dai governi dei 27 Stati e le loro politiche di distanziamento sociale. "Ci sono dubbi sul fatto che i pazienti siano morti a causa del Covid-19, perché abbiamo dichiarazioni di direttori ospedalieri che affermano che il 40% delle persone registrate come decedute per Covid-19 in realtà non lo erano".
L'allarme di Msf: in Amazzonia situazione fuori controllo
In Brasile l'incubo Covid-19 è tutt'altro che sotto controllo. È l'allarme lanciato da Medici senza frontiere, che parla di "test insufficienti, operatori sanitari colpiti - 100 infermieri morti al mese - e comunità vulnerabili più a rischio, come quelle indigene nello stato di Amazonas, dove si registra il più alto tasso di mortalità".
"I quattro ospedali principali di Manaus sono pieni e gli operatori sanitari si occupano di pazienti estremamente malati che spesso arrivano troppo tardi o si trovano troppo lontano per essere salvati. Un'alta percentuale di pazienti che entrano in terapia intensiva muore e un gran numero di medici si ammala", afferma Bart Janssens, coordinatore dell'emergenza di Msf in Brasile.
A Tefe, una città dell'Amazzonia brasiliana distante da Manaus un giorno e mezzo di navigazione via barca lungo il fiume Rio delle Amazzoni, quasi il 100% dei pazienti che arriva nell'ospedale locale muore. Qui, a breve, un team di Msf comincerà a gestire la terapia intensiva e fornirà assistenza in sei centri sanitari dell'area.
Nel cimitero di Vila Formosa a San Paolo, il più grande dell'America Latina, si liberano vecchie tombe per far posto ai deceduti di Covid-19 - Ansa
Alti tassi di mortalità si registrano anche a Rio de Janeiro, San Paolo e, recentemente, a Boa Vista, una città al confine settentrionale con il Venezuela.A San Paolo le équipe di Msf stanno assistendo i senza fissa dimora nelle strade dei quartieri del centro e le persone che vivono nelle baraccopoli della periferia della città, mentre a Rio de Janeiro le équipe Msf hanno valutato che la capacità della risposta sanitaria nelle favelas, già fortemente al limite, sta per raggiungere il punto di rottura.
In Argentina 2mila contagi in un giorno
Ma è tutta l'America latina, ad eccezione dell'Uruguay, a non vedere ancora la luce in fondo al tunnel della pandemia. Per numeri assoluti, al Brasile seguono il Perù con 244.388 contagi (+3.480) e 7.461 morti (+204), e il Cile con 225.103 casi di contagio (+4.475) e 3.841 deceduti (+226). Al quarto posto il Messico (165.455 e 19.747) con la seconda mortalità dopo il Brasile, al quinto l'Ecuador (49.047 e 4.087), al sesto la Colombia (60.217 e 1.960) e al settimo l'Argentina (37.510 e 948).
Nell'ultimo giorno l'Argentina ha registrato un record di 2.000 contagi, per un totale dall'inizio della pandemia di 37.510 casi, che rappresenta un tasso di 82,7 casi per 100.000 abitanti. Sempre nell'ultimo giorno, 41 persone sono morte portando il totale generale dei decessi a 954, che costituisce un tasso di mortalità di 20,9 per milione di abitanti.
Le autorità sanitarie argentine hanno sottolineato che la pandemia si è ormai concentrata soprattutto nell'agglomerato urbano di Buenos Aires e nella provincia. Infatti, degli ultimi 1.958 casi, ben 1.106 sono stati registrati nella provincia di Buenos Aires, e 692 nella capitale.