Economia

Randi Zuckerberg. La sorella del fondatore: «Facebook è pericoloso»

Gigio Rancilio venerdì 18 ottobre 2013
Bambini, non usate i social network: sono pericolosi. Se a sostenerlo è la sorella del fondatore di Facebook, cioè del social più popolare del mondo (di cui lei stessa è stata manager), l'invito è destinato a far rumore.

Mentre suo fratello Mark ha deciso, proprio in questigiorni, di rendere più rischioso per i minori l'uso di Facebook​, Randi Zuckerberg ha scritto un libro per informare i più piccoli sui pericoli delle nuove tecnologie, social network in testa. E l’ha fatto nel modo più canonico, usando cioè una favola. Protagonista del suo libro è una bambina chiamata Dot (punto, in inglese), il cui nome rimanda volutamente al mondo web e in generale alla cultura digitale (due «punto» zero).

Randi sintetizza così la trama: «Dot sa come usare un tablet, sa condividere foto sui social network, sa scaricare e giocare con una app ma non riesce a prestare più attenzione a nessun altro evento che non sia sullo schermo di un pc». Il finale, come nelle migliori storie, è positivo. «Con un piccolo aiuto, Dot riuscirà a scoprire la ricchezza del mondo vero che l'aspetta fuori».

Non è la prima volta che Randi e Mark Zuckerberg sono in contrasto. E va ricordato che la sorella maggiore del giovane miliardario del web ha lasciato nel 2011 l’azienda fondata dal fratello. Ma il suo libro a tutto assomiglia tranne che ad un colpò basso in una lotta fratricida. Non solo perché nel frattempo Randi è diventata scrittrice, produce video ed è amministratore delegato della Zuckerberg Media (si è costruita, cioè, la sua vita), ma soprattutto perché è diventata mamma.

L'idea di scrivere una favola per bambini sui pericoli legati alle cosiddette nuove tecnologie – racconta – è nata proprio guardando suo figlio. E non è difficile crederle. «A soli due anni mi sono accorta che Asher stava già soffocando nella tecnologia che lo circondava. Una app sostituiva la ninna nanna, un'altra lo intratteneva al ristorante o nei momenti nei quali io ero alle prese con un tablet. Era diventato un incubo familiare».

Indubbiamente Mark Zuckerberg non sarà propriamente felice dell'idea editoriale della sorella. Tanto più che Randi ha scritto e pubblicherà contemporaneamente (agli inizi di novembre) un libro molto simile, ma pensato e destinato agli utenti adulti. Il messaggio, però, è lo stesso: non fatevi sopraffare dalle tecnologie, possono essere pericolose.

In più «Dot complicated» (così si intitola il manuale per grandi) promette anche di essere una guida per i genitori per imparare a insegnare ai figli come diventare dei cittadini digitali consapevoli. Il primo consiglio di Randi è di non regalare con quello che pubblichiamo su internet dati sensibili alle aziende, cadendo così prede di inserzionisti sempre più invadenti. Ma quello che conta di più è un altro: imparate a essere voi i padroni delle vostre vite e a non farvi soffocare dalle nuove tecnologie. Sottinteso: parola di una ex manager di Facebook che conosce molto bene i veri pericoli del web.​