Economia

Dibattiti. La strada che porta a una nuova economia

Rachele Callegari martedì 10 dicembre 2024

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«In un’epoca di disuguaglianza, conflitti, polarizzazioni e sfruttamento del Creato serve una rivoluzione gentile, anche e soprattutto economica. Serve un nuovo modello, nuove relazioni e un impegno per un umanesimo integrale e solidale. Ma perché questo paradigma venga attuato è necessario l’impegno di tutti, istituzioni e singoli». Con queste parole del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, si è aperta martedì pomeriggio la presentazione del libro “Per una nuova economia” di Elena Beccalli, rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il volume è una raccolta delle ricerche e delle riflessioni della rettrice, secondo un paradigma economico basato su quattro parole chiave: persona, etica, fiducia e cooperazione, come si legge anche nel sottotitolo del testo.

Proprio le parole di Parolin hanno subito inquadrato il tema centrale delle riflessioni della professoressa: l’esigenza di trovare un nuovo modo di fare economia. Secondo Beccalli, l’economia neoclassica si è tradizionalmente basata sulla ricerca del profitto individuale, senza considerare le ricadute etiche. La pandemia e la conseguente crisi finanziaria globale hanno evidenziato i limiti di questa forma mentis: da qui la necessità di sviluppare modelli alternativi, che mettano al centro l’etica e la responsabilità sociale dei soggetti che agiscono nel mercato. Il nuovo sguardo sull’economia e sulla finanza enfatizza una concezione integrale e sostenibile, dove etica, fiducia e cooperazione superano la logica di massimizzazione del profitto e aprono la strada all’ottimizzazione del valore.

Il volume presenta una prima parte generale, dove vengono espressi i limiti del sistema economico attuale e vengono presentate alcune possibili soluzioni per uscire da una logica «che confonde i mezzi con i fini», come scrive Beccalli. La seconda parte è dedicata a tre grandi temi che interessano il presente e soprattutto interesseranno il futuro; da qui la necessità di capire come governarli per trarne il meglio senza il rischio di venire sopraffatti. I tre temi, uniti dalla sollecitazione secondo cui si devono sempre orientare i mezzi disponibili al bene comune, sono: sostenibilità sociale e ambientale fra politiche pubbliche, finanza e rendicontazione; sistema finanziario e biodiversità; digitale e intelligenza artificiale tra rischi e opportunità.

Sul tema, Alberto Quadrio Curzio, economista e presidente emerito dell’Accademia dei Lincei, ha sottolineato come «solidarietà, sussidiarietà e sviluppo sono temi fondamentali per gli economisti, oltre ad essere piena espressione della dottrina sociale. E il radicalismo distruttivo che oggi è tanto diffuso non è compatibile con la dottrina sociale».

Tra i temi trattati, anche l’educazione finanziaria, fondamentale per lo sviluppo di un benessere comune, e l’impatto delle nuove tecnologie nel mondo finanziario, spesso responsabili di forti disuguaglianze sociali. In quest’ottica è fondamentale il ruolo delle banche di credito cooperativo, che, per la loro presenza sul territorio, possono sostenere gli utenti più deboli, come anziani e piccole imprese. Su questo argomento e sull’importanza della presa di coscienza di ogni agente è tornato anche Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, che in un videomessaggio ha sottolineato il fondamentale ruolo delle singole imprese che «non devono solo puntare a massimizzare il profitto, ma ricordare che le loro scelte si riflettono sul reddito, il benessere dei singoli e l’ambiente».

In chiusura, c’è stato spazio per un breve videomessaggio del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha ricordato come anche «la transizione economica è uno strumento per ridurre le disuguaglianze di genere e generazionali».