Chiesa

Francia. Il cardinale Barbarin "cappellano" fra gli anziani in difficoltà

Daniele Zappalà domenica 28 giugno 2020

Il cardinale Barbarin in tribunale a Lione nel novembre 2019

Un cardinale al servizio degli anziani bisognosi. Non solo in Francia, ha commosso tanti fedeli l’annuncio da parte del cardinale Philippe Barbarin, 69 anni, per quasi due decenni arcivescovo di Lione e primate delle Gallie (2002-2020), di un imminente trasferimento in Bretagna, dove intende offrire i propri giorni, non lontano dal capoluogo Rennes, come cappellano della casa generalizia delle Piccole Sorelle dei poveri dedite agli anziani in difficoltà.

Una decisione che giunge dopo l’accettazione da parte del Papa delle dimissioni di Barbarin da arcivescovo, per contribuire al ritorno di un clima sereno a Lione, dopo la bufera mediatico-giudiziaria dovuta all’accusa d’aver occultato il passato pedofilo dell’ex sacerdote Bernard Preynat. Accusa dalla quale Barbarin e gli altri esponenti sono stati assolti.

«Fare qualcosa di nuovo procura sempre della gioia. Non sono mai stato cappellano in una grande casa religiosa», ha detto Barbarin alla radio cattolica Rcf, aggiungendo che, su richiesta di Pierre d’Ornellas, arcivescovo di Rennes, potrebbe pure insegnare presso il Seminario diocesano, oltre a restare disponibile per la guida di ritiri spirituali.

Nel percorso dell’arcivescovo emerito, c’era già stata un’importante esperienza in Madagascar come prete fidei donum e come insegnante di teologia in Seminario fra il 1994 e il 1998. Questo periodo, che aveva preceduto la nomina episcopale a Moulins, è stato spesso evocato da Barbarin come centrale nel suo percorso.

«Nella vita di un prete l’importante è il contatto con la gente e il servizio del Signore e della Chiesa. La mia vera vocazione è di essere prete e lo sono sempre rimasto», ha detto Barbarin, aggiungendo di pregare «tutti i giorni» per le vittime di abusi nella Chiesa. Il cardinale ha pure confermato di restare a disposizione di papa Francesco, che potrebbe affidargli delle missioni d’inviato soprattutto in Medio Oriente, dove Barbarin ha una lunga esperienza anche a livello ecumenico e interreligioso.

Del resto, per vivere al meglio la transizione, il cardinale ha scelto di recente di ritirarsi per tre mesi nel monastero benedettino di Abu Gosh, non lontano da Gerusalemme.