Domenica. Gmg diocesana con il Papa per duemila giovani di Roma
La consegna della Croce della Gmg ai portoghesi
Non hanno bisogno di aspettare l’evento di Lisbona del 2023, i ragazzi della diocesi di Roma. Già domenica 21 novembre potranno vivere l’emozione di una Giornata mondiale della gioventù in compagnia di papa Francesco, il loro vescovo; si celebra infatti questa domenica la Gmg diocesana, per la prima volta nella Solennità di Cristo Re.
Per l’occasione circa duemila giovani e adolescenti romani saranno alla Messa celebrata dal Pontefice alle 10 nella Basilica di San Pietro e poi all’Angelus in piazza; circa la metà di questi arriveranno in Vaticano a piedi, da pellegrini, grazie a un’iniziativa del Servizio per la pastorale giovanile della diocesi. «Partiremo in pellegrinaggio a piedi, alle ore 6.45 da piazza San Giovanni in Laterano – annuncia don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano – e arriveremo dopo poco più di un’ora a piazza San Pietro. Questo cammino segna il collegamento tra la cattedrale di Roma, "Madre e Capo di tutte le Chiese", con la Basilica vaticana.
Un tempo i Papi vivano qui e per recarsi sulla tomba di Pietro facevano lo stesso percorso che faremo noi. Sarà un abbraccio tra Chiesa universale e Chiesa locale». Un passo dopo l’altro, i ragazzi toccheranno tanti luoghi significativi: «Il Colosseo, la basilica di San Marco in piazza Venezia, corso Vittorio Emanuele con Santa Maria in Vallicella – riflette don Tedesco – sono posti speciali per la pastorale giovanile. Penso ad esempio alla storia di san Marco, che incontrò Gesù da adolescente e scrisse il Vangelo a Roma; o a san Filippo Neri, il cui corpo riposa proprio nella Chiesa Nuova».
In sintonia con il cammino sinodale che, sottolinea ancora il sacerdote «vuol dire camminare insieme, noi rendiamo visibile questo cammino lungo le strade di Roma». Invita all’azione il tema stesso di questa XXXVI Giornata mondiale della gioventù: «Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!» (cfr. At 26,16), tratto dalla testimonianza di Paolo di fronte al re Agrippa, mentre si trova detenuto in prigione. «Nel suo messaggio papa Francesco invita i ragazzi a farsi veri pellegrini – sottolinea il direttore del Servizio diocesano – e non essere "turisti della fede". Noi ci mettiamo in cammino con lo stesso spirito, affinché questi giovani siano un seme fecondo nella nostra città».
Il cuore delle parole del Papa è relativo al costituirsi testimoni, «e noi dobbiamo credere – aggiunge il sacerdote – che il nostri ragazzi siano davvero capaci di essere testimoni». La Gmg diocesana, conclude, «è una splendida occasione per mettere in evidenza la ricchezza della Chiesa locale, includendo anche i giovani meno presenti e meno attivi nelle strutture pastorali consolidate. Vogliamo che tutti si sentano "invitati speciali", attesi e ben voluti, amati, nella loro irripetibile unicità e ricchezza umana e spirituale. Vuole essere un’occasione per stimolare e accogliere anche tutti coloro che sono alla ricerca di un posto nella Chiesa e che ancora non hanno trovato. La celebrazione diocesana, che noi abbiamo la grazia di vivere con il Pontefice, è un momento privilegiato di incontro con le nuove generazioni, uno strumento di evangelizzazione del mondo dei giovani e di dialogo con loro, a cui non possiamo assolutamente sottrarci». (Giulia Rocchi)
Da Nord a Sud la GMG nelle diocesi
Mai come quest’anno la Gmg sarà una «festa della fede» che unirà il Nord al Sud, intrecciando la riflessione e la preghiera con l’entusiasmo e la bellezza di tornare a incontrarsi. Dopo la fase più critica della pandemia, i ragazzi vogliono "alzarsi" e raccontare, ovvero dare voce e anima all’invito contenuto nel tema di questa 36ª edizione della Giornata mondiale della gioventù.
Il Messaggio di papa Francesco è proprio la trama su cui si tesse l’appuntamento dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che, dopo il saluto e il mandato dell’arcivescovo, cardinale Gualtiero Bassetti, prevede una serie di laboratori sulle relazioni, la famiglia, la cultura, la società, il Creato, l’impegno sociale, la Chiesa, la scuola e il lavoro, la prossimità e il servizio. «Ai giovani – commenta don Luca Delunghi, incaricato della pastorale giovanile diocesana – è affidata l’opportunità di essere veri protagonisti, capaci di pensiero e parola, non oggetto del pensare degli altri ma interpreti del proprio cammino sinodale nella Chiesa».
È stato l’inizio di una fase di ascolto di ciò che i ragazzi hanno da dire alla Chiesa l’appuntamento, presieduto dal vescovo Giovanni Massaro, che si è svolto venerdì scorso nella diocesi di Avezzano, all’insegna della condivisione e del dialogo con don Tony Drazza, della Segreteria generale della Cei. Si sono confrontati sulle esortazioni finali del Messaggio i giovani di Cerignola-Ascoli Satriano che ieri, con il vescovo Luigi Renna, si sono ritrovati a Orta Nova, dove ci si era fermati prima della pandemia e dove è rimasta custodita la Croce itinerante, simbolo delle giornate diocesane. In quel luogo così significativo è risuonato ancora più forte l’appello a ricominciare, a non "rimanere a terra" a piangersi addosso, ma ad essere annunciatori, sull’esempio di san Paolo. La figura del «grande evangelizzatore fino ai confini della terra» sarà al centro della catechesi comune che oggi aprirà l’evento promosso dall’arcidiocesi di Udine. Poi i riflettori saranno puntati su alcuni giovani testimoni: una sindaca, una coppia di sposi, una consacrata e dei diaconi che saranno ordinati sacerdoti l’anno prossimo, un giornalista, un medico e un infermiere che hanno combattuto in prima linea contro il Covid. «Saranno loro a spiegare come è possibile vivere la fede in Gesù e mettersi alla sua sequela nei diversi contesti di vita e di lavoro», anticipa Chiara Rigoldi, delle Piccole Apostole della Carità e collaboratrice dell’equipe diocesana di pastorale giovanile, ricordando che il pomeriggio si concluderà, in Duomo, con la Messa celebrata dall’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato.
Le testimonianze, in ambito vocazionale, ecclesiale, sportivo e sociale, sono il fil rouge anche dell’iniziativa di Parma che punta, con mini-attività laboratoriali e con stand, a far emergere cosa i giovani hanno visto di bello nella Chiesa e quale è la loro esperienza di Cristo. Non mancheranno la preghiera con il vescovo Enrico Solmi e un momento conviviale animato da una band musicale. La gioia di incontrarsi in presenza si amplifica online. La pastorale giovanile di Acireale, ad esempio, ha proposto di postare sui social le foto delle attività organizzate dalle parrocchie o dai gruppi per celebrare la Giornata. Che guarda anche al raduno mondiale di Lisbona del 2023. Non a caso, nell’ambito della Wyd Global Race lanciata dal Comitato organizzatore, la diocesi di Pistoia propone per domenica 28 novembre una "camminata" da Valdibure fino alla Cattedrale di Pistoia. (Stefania Careddu)
Primo incontro del vescovo di Chiavari con i giovani della diocesi
È sulle tre parole-chiave del Sinodo - comunione, partecipazione e missione - che si articolerà la Gmg diocesana che questo pomeriggio raccoglierà a Rapallo, nella parrocchia di Sant’Anna, i ragazzi del levante ligure. L’appuntamento è stato preparato nei giorni scorsi nelle parrocchie e nei movimenti con il confronto sui contenuti del Messaggio di papa Francesco, condiviso successivamente con testi e immagini su una piattaforma social così da favorire una "comunione" di pensiero e riflessione a partire da un ascolto reciproco. Sarà anche il primo incontro che il nuovo vescovo di Chiavari, Giampio Devasini, avrà con i giovani della diocesi. Ed è qui che si apre il tema della "partecipazione": la preghiera comunitaria, una video testimonianza sui giovani Alberto Michelotti e Carlo Grisolia per i quali si è conclusa a Genova la fase diocesana del processo di beatificazione e l’ascolto del vescovo. Senza dimenticare un tempo di gioco che aiuterà i partecipanti a conoscersi tra loro. Quindi il terzo movimento, quello della "missione": i ragazzi riceveranno portachiavi e cartoncini-segnalibro da decorare, che verranno poi regalati alle persone in difficoltà che gravitano nelle diverse strutture del territorio diocesano. (Luca Sardella)