Catanzaro. Sequestrati i centri scommesse di Stanleybet Malta in tutta Italia
Bloccata l’attività su tutto il territorio nazionale di Stanleybet Malta LLTD, una delle più grandi società di raccolta scommesse, con l’accusa di “esercizio abusivo di attività di giuoco”. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Catanzaro accogliendo la richiesta della Procura guidata da Nicola Gratteri. Gli uomini della Polizia hanno eseguito il sequestro preventivo delle insegne e dei marchi riconducibili a Stanleybet Malta presenti sul territorio italiano e il divieto temporaneo di esercitare, nel territorio della Repubblica italiana, l’attività di esercizio e raccolta di scommesse sportive. L’ipotesi investigativa è che la società, uno dei big dell’azzardo, abbia raccolto in Italia scommesse su eventi sportivi e altri tipi di evento, utilizzando sia proprie sedi che per il tramite di imprese indipendenti, “senza alcun titolo concessorio dei Monopoli di Stato e della prescritta licenza rilasciata dal Questore, commettendo così il reato di esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa”.
Come spiega una nota della Polizia, Stanleybet “può solamente esercitare l’attività di scommessa su gioco a distanza, ovvero on line e, dunque, non può ricevere denaro contante dai giocatori presso le ricevitorie; di conseguenza, non avendo alcun titolo autorizzativo per le scommesse su rete fisica, l’operatore non può esporre all’esterno del punto vendita, marchi o insegne”. Inoltre, rincara la dose la Procura, “l’assenza di concessione su rete fisica comporta, anche, il mancato collegamento al Totalizzatore Nazionale - uno strumento informatico che in tempo reale controlla le giocate che avvengono presso i concessionari autorizzati - che da un lato garantisce la massima trasparenza e regolarità per lo scommettitore e, dall’altro, computa il pagamento delle imposte al quale sono tenute le società di bookmakers ed i propri centri di raccolta”. Il sequestro, sottolinea la nota informativa, è diretto a far cessare il comportamento tenuto dai soggetti coinvolti i quali, è la durissima accusa, “pur essendo consapevoli di non poter accettare scommesse, hanno ugualmente proseguito nella loro attività, operando come ricevitoria fisica e continuando a non versare l’imposta unica sulle scommesse”.
Ecco quindi la necessità di intervenire in modo così drastico, in assoluto la prima volta che viene bloccata l’attività di una società dell’azzardo su tutto il territorio nazionale. L’inchiesta comunque non è terminata. Il procedimento, partito da una ricevitoria di un comune della provincia, “pende attualmente nella fase delle indagini preliminari”, ma già per Stanleybet Malta si è ritenuto necessario eseguire un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, personali e reali, come appunto il sequestro e la sospensione dell’attività.