Secondo noi. Quei confini del rispetto che non vanno oltrepassati
Se proprio avevano l’urgenza di comunicare che tra loro «Giorgia Meloni non è la benvenuta» sarebbe bastato scriverlo su uno striscione o su un cartello, oppure intonarlo al ritmo degli slogan da corteo: si può pensare, senza timore di essere smentiti, che la presidente del Consiglio non ne sarebbe rimasta troppo sorpresa. Invece, l’altra sera, alcuni “collettivi” di Bologna hanno preferito esprimere lo stesso concetto appendendo a testa in giù un manichino raffigurante la premier, con un tetro richiamo al fascismo e all’esposizione del cadavere di Mussolini a Piazzale Loreto. A questi (a parole) paladini della libertà e della democrazia va però ricordato che libertà e democrazia sono di tutti oppure non sono. Certi limiti di decenza e di rispetto, delle persone e delle istituzioni, non vanno oltrepassati. Anche perché la storia insegna che di entità “collettive” possono farsi schermo i cattivi maestri.