Pistoia. Spari a salve (e offese vere) contro gambiano: responsabili due 13enni
Buba Ceesay, il gambiano, ospite nella parrocchia di Santa Maria Maggiore a Pistoia che con don Massimo Biancalani ha sporto denuncia per le offese e colpi di pistola a salve che gli sono stati rivolti contro
Sono due ragazzini di 13 anni gli autori delle offese razziste e delle esplosioni di alcuni colpi a salve nei confronti di un cittadino gambiano avvenute la sera del 2 agosto a Vicofaro, nel comune di Pistoia.
Lo rende noto la polizia che ha raccolto testimonianze, esaminato le immagini delle telecamere della zona e ha proseguito con i sopralluoghi dopo la denuncia in Questura verso ignoti fatta da don Massimo Biancalani.
Gli investigatori sono così risaliti a un gruppetto di giovani pistoiesi che la sera del 2 agosto si aggirava in zona Vicofaro. La polizia ha avviato anche perquisizioni per il ritrovamento dell'arma: due minorenni hanno ammesso le loro responsabilità davanti ai loro genitori. Ed è stata anche ritrovata nella casa di uno dei due la pistola scacciacani e 200 proiettili a salve, con cui sono stati esplosi i colpi.
I due ragazzini, secondo quanto riportato dagli investigatori hanno ammesso le loro responsabilità: «Un momento goliardico, nessun razzismo» hanno detto i due minorenni. Pur sapendo che così hanno evitato sanzioni peggiori, proviamo a credergli. Resta il fatto grave che a compiere il gesto (le offese razziste non erano «a salve») siano stati due ragazzini, minori di 14 anni.
Il fascicolo è stato trasmesso alla Procura della Repubblica del Tribunale dei minori di Firenze, trattandosi di minori di 14 anni e quindi non imputabili.
DON BIANCALANI: SONO DUE RAGAZZINI, MA BISOGNA RIFLETTERE SUL MESSAGGIO XENOFOBO CHE È PASSATO
"L'ho saputo, sono stati due ragazzini, poco più che bambini, e per loro ci sono tutte le attenuanti. Ma bisogna riflettere su un certo tipo di messaggio, xenofobo, razzista, che è passato coinvolgendo gli strati più popolari della società, arrivando a condizionare le coscienze dei giovanissimi": sono le parole di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro di Pistoia, che ha così commentato l'individuazione dei due responsabili degli spari a salve e delle frasi razziste la sera del 2 agosto al migrante del Gambia Buba Ceesay che stava allenandosi nella corsa a piedi. Il gambiano è uno dei richiedenti asilo, ospite della parrocchia di Vicofaro.
"I media e la politica devono essere più responsabili, certamente le parole usate da Salvini in questi anni sono state gravi - ha aggiunto il sacerdote che aveva sporto denuncia lo scorso 2 agosto -. È stata data la stura a un cattivo sentimento, a tutti i livelli".
"Come prete e insegnante mi pongo la domanda se non siamo più in grado di strutturare le coscienze delle nostre popolazioni, se la scuola, la Chiesa, le parrocchie, le famiglie riescano a dare insegnamenti che facciano superare schemi antropologici pericolosi".
Già nell'omelia di domenica scorsa don Biancalani aveva rassicurato i fedeli del fatto che il gesto fosse stato "una goliardata", ipotizzando l'azione di qualche balordo ma escludendo attacchi di organizzazioni politiche estremiste.