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Elezioni. Bonaccini e il Pd vincono in Emilia. Calabria, trionfo-Santelli. Tonfo M5s

Marco Iasevoli domenica 26 gennaio 2020

Stefano Bonaccini e Jole Santelli

Le tendenze della notte diventano certezze in mattinata. A scrutinio concluso, Jole Santelli, candidata del centrodestra in Calabria, vince con il 55,3% dei voti e stacca di più di 25 punti il candidato del centrosinistra, l'imprenditore Pippo Callipo, che si ferma al 30,1%. E Stefano Bonaccini, candidato del Pd e del centrosinistra, vince il duello con la leghista Lucia Borgonzoni: 51,4 contro il 43,6%. Il voto di Bonaccini è 3 punti più alto rispetto a quello di coalizione, a dimostrazione dell'incidenza del voto disgiunto.

A risultati reali consolidati, il Pd con il 34,7% torna primo partito in Emilia Romagna, staccando allo sprint finale la Lega che si ferma al 32. Il centrosinistra vince anche come somma dei voti delle liste della coalizione. Il Pd poi, pur severamente sconfitto nella corsa alla presidenza regionale, torna primo partito in Calabria avvicinandosi al 15,2%, staccando di tre punti Forza Italia e Lega, quasi appaiati ma con gli azzurri avanti di un soffio (12,3 e 12,2). In Calabria, quindi, la vittoria di Santelli non è stata a trazione-Salvini, considerando anche il forte risultato della lista legata alla candidata presidente, parlamentare di Forza Italia. Anzi la Lega in Calabria perde dieci punti rispetto alle Europee di maggio 2019.

"Un immenso abbraccio a Stefano Bonaccini e Pippo Callipo - è il commento a caldo del segretario del Pd Nicola Zingaretti -. Eccezionale il risultato del Pd, di gran lunga primo partito in Calabria. Un immenso grazie alle Sardine che ha contrastato l'aggressività delle destre. Il 4 marzo 2018 è alle nostre spalle, il bipolarismo M5s-Lega non esiste più. Il Pd è il pilastro fondamentale - e non vogliamo essere da soli - del campo alternativo alla destra estremista, nonostante due scissioni. La spallata di Salvini al governo è fallita, ora tocca al governo non essere pigro e ripartire subito con Conte. Rispetto il travaglio di M5s, mi auguro che si prenda atto che ora è tornata una sfida tra destra e centrosinistra".

Prima di Zingaretti, e quando c'erano le prime avvisaglie del risultato negativo in Emilia Romagna, il leader del Carroccio Matteo Salvini ha voluto lasciare le prime dichiarazioni poco dopo mezzanotte: "In Emilia in 70 anni non c'è mai stata partita - ha detto Salvini -, stavolta c'è partita, ed è già incredibile. Noi ci siamo. Ambire ad essere primo partito in Emilia e in Calabria è un'emozione incredibile. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto e di Lucia Borgonzoni, attaccata perché donna. M5s sparisce, qualcosa a Roma succederà. In ogni caso quando il popolo vota ha sempre ragione".

A risultati in via di consolidamente, arriva un commento asciutto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ora invita gli alleati della maggioranza ad andare "avanti con l'agenda". Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, trae conforto dal risultato di Bonaccini (in Emilia i renziani erano presenti nella lista del presidente): "Vittoria nettissima, adesso tutti al lavoro", dice l'ex premier in riferimento all'azione del governo.

Lucia Borgonzoni - Reuters

Berlusconi pure parla nella notte, intervenendo via telefono durante la conferenza stampa della negovernatrice della Calabria, Jole Santelli: "M5s - dice l'ex premier - si condanna all'irrilevanza. Questo governo, se c'è democrazia, da domani dovrebbe non esserci più".

Il dato del Movimento cinque stelle è molto negativo. In Calabria il candidato Francesco Ajello si ferma al 7,3%, con la lista 5s al 6,3: i pentastellati restano dunque sotto la soglia dell'8% per entrare in Consiglio regionale. Accade in una Regione che li ha visti trionfare alle politiche del 2018 e comunque restare primo partito alle Europee 2019. In Emilia Romagna il candidato cinquestelle Simone Benini è al 3,5%, con la lista sotto al 4,7%, a riprova ulteriore di un voto disgiunto a favore di Bonaccini. Risultati accolti nel silenzio dai vertici M5s, ancora sotto choc dopo le dimissioni da capo politico di Luigi Di Maio, presentate pochi giorni prima delle Regionali. In Emilia malissimo anche Forza Italia, con un voto di lista che crolla al 2,6%. Per Forza Italia la consolazione è la vittoria larghissima di Santelli e il buon risultato di lista in Calabria.

Nonostante la sconfitta in Emilia Romagna e la tenuta di Forza Italia in Calabria, da segnalare la nuova crescita di Fratelli d'Italia: 8,6% in Emilia Romagna, in forte aumento rispetto alle Europee 2019, e 10,9% in Calabria, in lieve salita rispetto all'eurovoto dello scorso maggio. Tuttavia in Calabria FdI è terza nella competizione interna al centrodestra.

Insieme al voto disgiunto, in Emilia Romagna ha avuto un impatto l'affuenza-monstre del 67,7%, un record e un sensibile aumento rispetto al dato del 2014. Mentre in Calabria la partecipazione si ferma al 44,32%.

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