I contenuti. Ecco cosa cambia con il nuovo "decreto lavoro"
La Festa del lavoro celebrata dai sindacati a Potenza
Nuove causali per i contratti a termine
Sono in arrivo novità anche anche sul tema dei contratti a tempo determinato. Vengono individuate dalle nuove causali che legittimano il ricorso al lavoro a termine e che sostituiranno quelle in vigore al momento, fissate dal cosiddetto “decreto Dignità” varato nel 2018 ai tempi del governo M5s-Lega (il Conte 1). In particolare, sono previsti meno vincoli sulle causali per i rinnovi che vanno oltre l'anno (fino a dodici mesi non sono richieste), ma con una durata massima di 24 mesi: le causali sono affidate alle intese tra aziende e sindacati tramite i contratti collettivi o aziendali per “specifiche esigenze” oppure, in attesa della norma contrattuale, anche a livello individuale fra le parti per “esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva” (in questo caso comunque entro il 31 dicembre 2024) o ancora per la sostituzione di altri lavoratori. Se il contratto è prolungato oltre i 12 mesi in assenza di una di queste causali, esso si tramuta in contratto a tempo indeterminato. Proroga del contratto di espansione. Il contratto di espansione, introdotto nel 2019, prevede nell’ambito dei processi di reindustrializzazione e di ristrutturazione aziendali stipulati con i sindacati la possibilità per i lavoratori di usufruire di uno “scivolo” pensionistico di 5 anni, pagando loro un "assegno-ponte" pari alla pensione maturata fino a quel momento. Il pacchetto dispone ora per le aziende con oltre mille dipendenti la proroga fino al 31 dicembre 2023 in presenza di contratti siglati entro fine 2022 e nel caso in cui le aziende non abbiano esaurito gli esodi di personale previsti nell'accordo stesso. Il decreto prevede anche un rafforzamento dei finanziamenti per il Fondo nuove competenze destinato alla formazione, sempre regolata da intese azienda-sindacati. Voucher, limite alzato fino a 15mila euroSi alza da 10mila a 15mila euro la soglia entro cui sono ammesse le cosiddette prestazioni di lavoro occasionale, ma solo per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e parchi di divertimento. La misura è prevista per le imprese che “hanno alle dipendenze fino a 25 lavoratori subordinati a tempo indeterminato”, innalzando quindi il limite precedente che era di 8 unità. La facoltà di utilizzare i voucher o buoni lavoro era già stata ampliata con la manovra 2023 che aveva elevato a 10mila euro il precedente limite annuo di 5mila euro. Sparisce inoltre il limite dei 29 anni di età per i contratti di apprendistato dei soli settori turistico e termale (e per un massimo di 3 anni).
Più benefit potenziali per le famiglie con figli
Oltre al taglio del cuneo fiscale, come confermato sempre dal ministro Giorgetti, per il solo anno in corso il governo innalza il limite dei “fringe benefit” (non tassabili) per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Il cosiddetto bonus dipendenti torna quindi alla soglia in vigore fino alla fine del 2022, circa 3mila euro, con la differenza che sarà destinato, appunto, solamente ai lavoratori con figli a carico. La spesa è stimata in 142 milioni di euro per il 2023. Incentivi per le assunzioniIl decreto dispone incentivi per favorire l'occupazione di giovani sotto i 30 anni d'età: sono pari al 60% della retribuzione, per un periodo di 12 mesi, a favore di chi "recluta" giovani non inseriti in programmi formativi e registrati nel PON "Iniziativa Occupazione Giovani". Ci sono poi incentivi anche per i datori di lavoro privati che decidono di assumere persone che ricevono l'assegno di inclusione: se lo fanno con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato sarà riconosciuto, per dodici mesi, l'esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite di 8mila euro annui (il limite scende al 50% se a tempo determinato o stagionale). Questo per facilitare l'assunzione "fissa" di questi soggetti: secondo il monitoraggio dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, a fine 2022 infatti solo il 18,8% dei soggetti "occupabili" che aveva percepito il Reddito di cittadinanza aveva poi ottenuto un posto di lavoro.
Maggiorazione dell'assegno unico
Si prevede una estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell'assegno unico già disposta per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano occupati. La maggiorazione è di 30 euro mensili per ogni figlio se l'Isee non supera 15mila euro e si riduce fino ad azzerarsi oltre i 40mila euro. Secondo la relazione tecnica, la norma dovrebbe riguardare circa 80mila figli.
Norme per la disabilità
Il Cdm ha inoltre varato il primo decreto delegato nell'ambito della legge delega sulle disabilità. La ministra Alessandra Locatelli ha spiegato che ci sarà anche una norma che prevede un contributo in favore degli enti del Terzo settore e delle Onlus per i giovani con disabilità tra i 18 e i 35 anni assunti, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, tra il 1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023. Per l'erogazione del contributo sarà istituito un apposito fondo, con una dotazione di 7 milioni di euro per l'anno 2023 che potrà essere anche integrato successivamente.
Regole rafforzate per la sicurezza sul lavoro
Si istituisce al Ministero del lavoro un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative. Si prevedono, tra l'altro: l'obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l'estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l'obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza. Si introducono, inoltre, disposizioni in materia di condivisione dei dati per il rafforzamento della programmazione dell'attività ispettiva e di vigilanza nella Regione siciliana e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.