Attualità

Dopo le violenze. Draghi alla Cgil, incontro con Landini

Nicola Pini lunedì 11 ottobre 2021

Un abbraccio davanti alle telecamere e poi un incontro di mezz’ora con il segretario Maurizio Landini per esprimere la vicinanza del governo alla Cgil. Mario Draghi non ha perso tempo. E ieri in tarda mattinata si è presentato nella sede centrale del sindacato, quella colpita sabato scorso dall’irruzione dei manifestanti "no Green pass" guidata dagli esponenti di Forza Nuova.
Un messaggio netto, senza equivoci, quello che il capo del governo ha voluto lanciare, accolto da un lungo applauso quando si è presentato sotto il "portone di casa" della confederazione in Corso d’Italia. Esplicitato poi anche con un tweet di Palazzo Chigi: «I sindacati sono presidio di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Nessuna tolleranza contro intimidazioni ed episodi di violenza», ha rimarcato.

A una Cgil preoccupata per la piega presa dagli eventi e impegnata a organizzare con Cisl e Uil la manifestazione nazionale di sabato a Roma al grido di «Mai più fascismi», la giornata di ieri ha riservato nuove cattive sorprese. Un attacco hacker ha messo fuori uso per diverse ore il sito internet della confederazione. A Livorno la porta di una sede Cgil è stata messa fuori uso e imbrattata con insulti al sindacato. Episodi che confermano nei dirigenti l’impressione di una manovra concertata, un «disegno». A maggior ragione dunque il gesto di ieri del presidente del Consiglio è stata giudicato quanto mai tempestivo e opportuno.
«Ho ringraziato Draghi per la visita che ha un significato molto importante – ha detto Landini –. Il presidente ha voluto segnalare la vicinanza dell’intero governo e delle istituzioni per evitare un passato che non vogliamo ritorni: un fatto non scontato ma particolarmente importante e significativo», un «atto che parla al Paese».

Il capo del governo era arrivato poco dopo mezzogiorno alla sede nazionale. Poi l’abbraccio con il segretario e il colloquio tra i due durante il quale Landini ha esplicitato la posizione sindacale: «Abbiamo fatto presente che nel corso della manifestazione dei sindacati ci sarà la richiesta precisa di un provvedimento per sciogliere le forze politiche che si richiamano al fascismo come prevede la Costituzione. Draghi mi ha detto che ne discuteranno, è un tema che hanno presente».

Nel pomeriggio Landini è intervenuto di nuovo. «C’è un disegno ben preciso dietro quanto è accaduto e serve una risposta da parte dello Stato – ha affermato –. Non ci aspettavamo che succedesse quello che è avvenuto, proprio per questo stiamo riflettendo molto. Non siamo di fronte a episodio nato da qualcuno che ha perso la testa, siamo di fronte a un’azione criminale premeditata per colpire tutto movimento sindacale e del lavoro, non solo la Cgil». Ma, ha aggiunto, «siamo nel 2021 e non nel 1921», quando il fascismo in ascesa attaccava le camere del lavoro e «abbiamo gli anticorpi per intervenire su quello che è avvenuto e invertire la tendenza».

Come non bastasse oltre alle violenze per il fronte confederale c’è da fronteggiare pure l’offensiva dei Cobas che ieri sono scesi in piazza per contestare a loro volta l’obbligo del Green pass. La risposta unitaria dei sindacati sarà appunto la manifestazione alle 14 di sabato prossimo a Roma, in piazza San Giovanni, «per dire no ai fascismi e sì al lavoro». Ieri i segretari confederali della Cisl, Luigi Sbarra e della Uil Paolo Bombardieri si sono visti con Landini per preparare l’appuntamento. «Occorre respingere uniti, istituzioni, partiti, società civile, questo clima di odio e di intimidazione contro il sindacato che nulla ha a che fare con la democrazia», ha commentato Sbarra.