Quando lo scorso febbraio il comico Alessandro Siani fece una battuta infelice su un bambino sovrappeso in prima fila all’Ariston, in diretta al Festival di Sanremo, si scatenò il finimondo. Il comico si scusò pubblicamente attraverso un selfie col bambino. Ma quando circolò la notizia che l’attore avrebbe donato l’intero cachet della sua partecipazione al Festival agli ospedali pediatrici Santobono-Pausilipon di Napoli e Giannina Gaslini di Genova, qualcuno pensò a una operazione riparatoria di facciata. In realtà, come confermano i due ospedali, il popolare comico (non nuovo a tali iniziative) aveva già concordato la donazione con gli istituti dieci giorni prima del Festival. E i frutti ora cominciano a vedersi. Ieri Siani si è recato al Gaslini di Genova per l’inaugurazione di uno speciale macchinario, un elemento di autotrasfusione intraoperatoria per interventi di cardiochirurgia da lui finanziato col cachet sanremese.Ad accoglierlo il presidente Pietro Pongiglione, il direttore generale Paolo Petralia e la vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale. Ma, soprattutto, tanti piccoli pazienti dei reparti chirurgia e cardiochirurgia che insieme ai loro genitori hanno circondato entusiasti l’attore che ha visitato i reparti, non lesinando sorrisi, foto e abbracci. «I bambini, i genitori e i medici sono come cuore, anima e mente, io da oggi vorrei essere per loro almeno un abbraccio» ha detto Siani commosso. Insomma, promessa mantenuta e gaffe perdonata.