La storia. Quel miracolo che diede la vita alla figlia di Sandra Milo, Azzurra
Sandra Milo con la figlia Azzurra De Lollis
L’Italia ricorda la Sandra Milo del cinema, L’attrice, la stella, la musa di Fellini -morta oggi - 29 gennaio - all'età di 90 anni. Per le Suore del Santo Volto invece, il pensiero commosso non va alla diva, ma alla “signora Sandra”. Un legame profondo ha unito per oltre cinquant’anni Sandrocchia a questa famiglia religiosa, sorta negli anni Trenta in Veneto per l’intuizione di madre Maria Pia Mastena (1881-1951).
É il 5 maggio 1970. Alla Clinica Santo Volto, la struttura sanitaria romana che le suore gestiscono ancora oggi sull’Aventino, Sandra Milo viene accompagnata in ginecologia. È incinta di sette mesi, ma il parto sembra imminente. Il personale la accoglie con particolare premura perché in quella clinica opera come medico Ottavio De Lollis, compagno di Sandra e padre della nascitura.
La piccola viene alla luce ma smette subito di respirare. Dopo solo 28 settimane di gestazione, la situazione appare subito compromessa: cianosi diffusa, atonia muscolare, assenza di movimenti respiratori e attività cardiaca impercettibile. Rianimata a più riprese, dopo venti minuti di manovre, i medici la dichiarano morta. Le cure dei sanitari si concentrano sulla mamma, e il corpo della bambina viene affidato a suor Costantina Ravazzolo, infermiera in servizio in sala parto.
La religiosa non si arrende, anche se alla presenza del papà e del nonno, anche lui medico della Clinica, il ginecologo redige il certificato di morte. Capisce che è il momento di chiedere l’aiuto del cielo. Anziché portare la neonata in camera mortuaria, la depone in una culla del nursery, pratica la respirazione bocca a bocca, ed eroga l'ossigeno. Soprattutto, si rivolge in preghiera Dio, invocando l’intercessione della fondatrice della congregazione, madre Maria Pia.
L’intensità della supplica e la fiducia della religiosa smuovono davvero le cose. La neonata risponde prima con un sussulto, poi con un respiro ed infine con un sonoro pianto. Si teme però che il lungo tempo trascorso in anossia possa lasciare conseguenze neurologiche e psicofisiche. «Dopo l’incredulità e lo stupore di tutti -ci racconta suor Daniela Martinello dalla casa madre di San Fior (in provincia di Treviso, ma diocesi di Vittorio Veneto)- Maria Azzurra viene portata con urgenza al Policlinico Umberto I. Dopo un ragionevole periodo di osservazione, viene esclusa ogni possibile complicanza clinica».
Oltre vent’anni più tardi viene avviata la causa di beatificazione di madre Mastena. L’evento prodigioso è sottoposto all’esame della commissione medica della Congregazione (oggi Dicastero) delle cause dei santi. Il parere è unanime: il fatto è scientificamente inspiegabile. Questa pronuncia, insieme al giudizio favorevole dei consultori teologi, riconosce il miracolo che porterà la fondatrice delle suore del Santo Volto alla beatificazione, tenutasi a Roma nel 2005.
«Ciò che conta davvero -continua suor Daniela- è la devozione e la riconoscenza che la signora Sandra e Maria Azzurra hanno sempre mostrato verso la nostra fondatrice». E non solo verso di lei. Ogni anno, nel giorno del compleanno di suor Costantina, Maria Azzurra le faceva visita donandole un grande mazzo di fiori. E questo senza interruzioni, da quando era piccola fino al 2016, l’anno in cui è morta la religiosa. Proprio insieme alla suora che per lei aveva tanto pregato, nell’anno della beatificazione, Maria Azzurra ha visitato con commozione la tomba di madre Mastena. Pochi anni fa invece, è stata la volta di Sandra Milo. Era a Treviso per una manifestazione su Fellini, e chiese espressamente di essere accompagnata nella casa madre di San Fior. «Davanti alle reliquie della beata -prosegue suor Daniela, che era presente- mi sono commossa: non ho visto un’attrice, ma il cuore di una mamma che ringraziava chi aveva vegliato sulla sua dolce bambina».