Motociclismo in lutto. Ciao Luca, piccolo grande eroe della moto
Lo striscione in memoria dell'ex pilota Luca Salvadori esposto al Gran Premio dell'Emilia-Romagna a Misano Adriatico lo scorso 22 settembre
Una storia di rispetto e d’amicizia degna dell’epopea del Gilgamesh, è stata quella tra Filippo Rovelli e Luca Salvadori. Una storia stupenda e commovente a margine di una tragedia straziante, la morte di Luca Salvadori, 32enne centauro da mille gare in sella alla sua moto. Altre due sfide, sui circuiti di Imola o a Cervesina, e Luca avrebbe vinto il titolo della categoria National Trophy. Ma Luca, inconsapevole di essere giunto all’ultima curva della vita ha sbandato ed è volato Lassù a correre a tutto gas tra le nuvole e il cielo. E a quel punto per Filippo non ha avuto più senso battagliare, sarebbe stato come segnare a porta vuota con il portiere ferito mortalmente a terra.
Nel più roboante e milionario mondo della MotoGp lo show sarebbe dovuto continuare, ma a questi tornanti dello sport, più umani e più veri, c’è chi ha ancora il coraggio, il cuore e la dignità di fermarsi. Filippo è sceso dalla moto e ha detto stop scrivendo un messaggio che andrebbe fatto leggere ai centauri in erba come manifesto di fairplay e di amicizia: “Caro Luca, sono anni che le nostre strade si incrociano in pista, ma mai come quest’anno ci siamo dati battaglia. Ogni gara è stata un vero testa a testa... Avevamo ancora due gare davanti a noi, due occasioni per sfidarci ancora una volta e continuare a crescere insieme. Ma oggi, per me, il campionato finisce qui. Non ha senso continuare senza di te in pista, senza la tua grinta, il tuo talento. Questo titolo è tuo, Luca, e te lo sei guadagnato con merito, gara dopo gara. Avrei voluto festeggiarti in modo diverso, stringerti la mano e dirti di persona che sei stato il migliore. Questo campionato è tuo, e lo sarà per sempre. Grazie per ogni momento vissuto insieme. Ti voglio bene”. A quel “ti voglio bene” oggi si sono uniti centinaia di amici di Luca che hanno voluto esserci per l’ultimo saluto.
Ai funerali, celebrati oggi alla Basilica di Santa Maria delle Grazie c’era una folla oceanica: 10mila persone, tifosi e amici illustri come Jovanotti e Gianni Morandi, Eros Ramazzotti e i Pooh (Red Canzian e Roby), ma anche la gente del popolo di una Milano che ha detto addio a un figlio prediletto. Luca, il figlio del noto produttore milanese Maurizio Salvadori, ha sempre pensato che la vita è uno show e che andava vissuta fino in fondo sgasando sempre al massimo, sfrecciando felice su una moto. Il motociclismo è stata la sua grande passione insieme a quella finestra aperta sul mondo che è Youtuber dove il suo talento creativo gli aveva regalato quella popolarità, 600mila followers, che aveva cercato di trovare nel Motomondiale.
Un pianeta difficile e distante in cui però dopo anni di gavetta (aveva cominciato nel 2009) era quasi riuscito ad atterrare: nel 2023 con una moto messa a disposizione dalla Pramac Racing. Solo 17° nel campionato della MotoE, ma per colpa di infortuni, perché Luca era uno che osava, un generoso che non si risparmiava mai. Amava le sfide adrenaliniche come il Tourist Trophy all'isola di Mann, forse una delle corse più pericolose del mondo. Per lo spettacolo ha preso parte anche all’ultima sfida, all’International Road Racing, a Frohburg, in Germania. Una curva troppo veloce in cui è caduto il tedesco Didier Grams e nella trappola mortale c’è finito Luca. Se ne va da campione, perché lo show senza di lui si ferma e l’albo della National Trophy all’anno 2024, grazie all’amico Filippo Rovelli, scrive a futura memoria il nome del vincente, Luca Salvadori.