Tre cartografi, Bojan Šavric, Tom Patterson e Bernhard Jenny, con la collaborazione dell’Environmental Systems Research Institute, la Monash University e la North American Cartographic Information Society, hanno realizzato il più preciso volto del nostro pianeta che sia mai stato messo a punto, ossia una nuova carta geografica, chiamata Equal Earth, che mostra la dimensione e la forma dei continenti con una precisione come mai fatto finora. Per meglio comprendere il valore di un simile lavoro è necessario fare un passo indietro e analizzare perché si è arrivati a ciò solo oggi. Se si guarda la posizione della Germania su una delle carte geografiche più utilizzate che rappresentano l’intero pianeta – quella definita di Mercatore – si scopre che si trova al centro del planisfero. Ma davvero occupa un simile punto strategico sulla Terra? No, nel modo più assoluto. Anzi è una tale forzatura che l’equatore, la linea equidistante dai poli, che dovrebbe dividere il mondo in due è spostato più in basso.
Per ovviare a questa maldestra raffigurazione della Terra nel corso del tempo sono state realizzate numerose correzioni e per lo meno l’equatore è finito al suo posto. Ma ciò non toglie che certi errori sono rimasti. La Groenlandia, ad esempio, sembra avere le medesime dimensioni dell’Africa, quando vi può entrare per circa 14 volte, l’Europa (esclusa la Russia) sembra avere dimensioni più o meno simili al Sud America quando invece quest’ultima ha una superficie doppia, l’Alaska sembra grande quanto tutti gli Stati Uniti, mentre invece vi può entrare circa tre volte. E questo fa sì che la distanza tra due punti tracciati sulla carta non corrispondono, seppur in scala, a quella della realtà Come mai tutto ciò? Tutto inizia nel 1568 quando Gerard De Kremer, il cui nome, una volta latinizzato divenne Gerardus Mercator, un valente cartografo tedesco, realizzò una nuova (per quei tempi) carta geografica e ovviamente mise il suo Paese al centro del mondo. Fu gioco facile diffondere quella carta geografica anche perché possedeva un pregio per il quale viene ancora oggi utilizzata: su di essa si può tracciare una rotta con una linea retta stando certi che incrocerà i meridiani formando angoli uguali, in altre parole se sulla carta si uniscono due punti e si calcola l’angolo rispetto al Polo Nord che si deve tenere questo rimane valido dall’inizio alla fine (con l’eccezione delle aree prossime ai Poli) anche nella realtà. Una carta dunque, ottima per la navigazione e si capisce dunque, quanto poteva essere utile nel Sedicesimo e Diciassettesimo secolo, epoca di grandi esplorazioni marine.
Ma quella carta ebbe anche un risvolto psicologico non indifferente: faceva sembrare l’Europa al centro del mondo e dava un volto diverso a molti altri Paesi facendoli sembrare marginali e più piccoli. Perché Mercatore arrivò a disegnare una simile carta? Fu spinto da un eccesso di patriottismo? La realtà è molto più complessa. Bisogna riconoscere infatti, che è praticamente impossibile disegnare su una superficie a due dimensioni il nostro pianeta a forma sferica rispettando tutte le caratteristiche di quel che vi è sulla sfera, ossia le dimensioni dei continenti, le forme, le distanze e gli angoli. Nel costruire una carta dunque, bisogna trovare un compromesso, oppure far sì che una delle caratteristiche sia assolutamente precisa a scapito delle altre. E così è nata una corsa alla migliore carta geografica e gli sforzi dei cartografi hanno portato a una grande varietà di carte, la maggior parte delle quali però è caduta in disgrazia. La Carta di Mercatore, per i motivi detti sopra, si è salvata.
Nel 1973 Arno Peters, uno storico tedesco che si interessò di cartografia, presentò al mondo una carta sulla quale le dimensioni dei Paesi erano rispettosi della realtà. Una carta dove si evidenziava il ruolo del mondo emergente di allora. Qualcuno arrivò persino a presentare la Carta di Peters capovolta: l’Australia e il Sud America venivano così a trovarsi nell’emisfero occupato dall’Europa. Una carta però che non poteva essere utilizzata dai naviganti in quanto irrispettosa degli angoli. La diatriba tra i sostenitori delle due carte non portò a un nulla di fatto se non che la Peters venne introdotta in molte scuole. Oltre a non conservare coerenza tra gli angoli la carta di Peters altera anche le forme dei continenti, allungandoli. Tra l’altro essa sembra “copiata” da una medesima proiezione che era stata realizzata nel 1855 dal sacerdote James Gall e per questo fu ulteriormente contestata. Ma al di là di ogni polemica i tentativi di produrre carte sempre più precise sono andate avanti nel tempo e, pur sapendo che non si potrà mai costruire una carta perfetta, si cerca di metterne a punto una che limiti al massimo gli errori. Per costruire la «Equal Earth» i tre cartografi sono partiti dalla Robinson Projection Map, che era ritenuta dalla National Geographic Society come la migliore per forma e dimensione dei continenti e l’hanno migliorata ancor più. La Nasa, la ritiene «il meglio in circolazione», tant’è che a partire dal mese di luglio la utilizza per le sue carte della temperatura del pianeta.