lunedì 29 settembre 2014
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Avere telefonini con batterie che durano più a lungo è il sogno di (quasi) ogni utente. Un sogno che presto potrebbe diventare realtà grazie ad una tecnologia, nata in Italia, che per la prima volta permette di sfruttare in pieno tutte le capacità del grafene (un foglio a due dimensioni dello spessore di un atomo di carbonio, scoperto nel 2004 da due ricercatori russi che nel 2010 hanno vinto il premio Nobel).Fin qui, si direbbe, tutto semplice. O quasi. C'è un materiale, il grafene, che ha la capacità di trasportare gli elettroni a temperatura ambiente e con essi la corrente elettrica. Questo però avviene quando il grafene è "da solo" e finora non è stato possibile combinarlo con un altro materiale senza danneggiarne la struttura e senza renderlo meno efficiente.A complicare le cose  - semmai - è il fatto che ben due team italiani hanno annunciato questa scoperta. «A Genova - ha spiegato ad agosto la stampa italiana  - hanno messo a punto un prototipo unico al mondo: una batteria che grazie ad un anodo trattato con il grafene garantisce un’efficienza superiore del 25% rispetto a una tradizionale batteria al litio. Un quarto in più di corrente insomma, che può essere utilizzata per alimentare auto elettriche o i vari dispositivi elettronici che utilizzano batterie, dagli smartphone ai tablet ai personal computer. Una tecnologia tutta italiana (con il team genovese di Vittorio Pellegrini e Bruno Scrosati hanno lavorato il Cnr e la Sapienza di Roma), pronta per lo sviluppo industriale ».Ora a rivista Nature Communications annuncia una tecnica molto simile messa a punto dal gruppo di Alessandro Baraldi, docente di Fisica della Materia dell'Università di Trieste e responsabile del Laboratorio di Scienze delle Superfici del centro Elettra Sincrotrone Trieste. Allo studio hanno partecipato ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e di Regno Unito, Danimarca e Spagna.Sulla bontà e sull'utilità delle due scoperte non si discute, ma è davvero difficile capire chi sia il vincitore e il "padre" della nuova super batteria made in Italy.
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