La discesa su Marte del rover in un disegno della Nasa - Ansa / Nasa
Anche la terza e ultima delle navicelle spaziali automatiche terrestri partite nel 2020 ha raggiunto Marte. La sonda della Nasa Mars 2020 con a bordo il rover Perseverance, è scesa nell’area del cratere Jezero alle 21.55, con ricezione del segnale attorno alle 22.07. Si apre una nuova pagina dell’esplorazione spaziale. Anche ieri sera al centro spaziale Jpl di Pasadena si sono vissuti momenti di ansia. Anzi, quelli che gli ingegneri e scienziati del centro spaziale californiano hanno battezzato "Sette minuti di terrore": gli interminabili istanti dell’attraversamento atmosferico di un veicolo spaziale che non è pilotato dall’uomo, ma è automatico e deve auto-gestirsi, poiché tra Terra e Marte i segnali radio impiegano un tempo non inferiore a 12 minuti.
E poi, l’ardita manovra finale, che esattamente come accadde nell’agosto del 2012 con lo sbarco di Curiosity prevedeva il metodo “Sky Crane” (“la gru in cielo”): una volta giunta a pochi metri dal suolo la sonda ha staccato autonomamente i cordoni che tengono legato il rover, mentre allo stesso istante i propulsori della sonda di discesa si sono accesi per portare in quota e a distanza di sicurezza il modulo di discesa.
La prima immagine trasmessa da Marte - Nasa
Mars Rover 2020, un razzo Atlas V lo lanciò da Cape Canaveral lo scorso 30 luglio, ha quindi completato il suo tragitto complessivo Terra-Marte di 471 milioni di chilometri e ora inizia la vera e propria missione scientifica avente come priorità la ricerca di vita biologica. Il cratere Jezero è ritenuto il luogo ideale per questa ricerca e per il prelievo di campioni rocciosi e regolite. Infatti secondo gli astronomi, miliardi di anni fa questo bacino ampio 45 chilometri era pieno d’acqua. Inoltre, Perseverance porta con sé il primo drone-elicottero che sorvolerà il cielo di Marte. Battezzato Ingenuity, pesa quasi 2 chilogrammi e una volta atterrato con il rover, compirà nell’arco di 30 giorni alcuni test di volo della durata di 2 minuti. Il piccolo elicottero è dotato di due telecamere ad alta risoluzione per la navigazione.
Due future missioni, attualmente in fase di pianificazione, vedranno la collaborazione tra la Nasa e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per riportare sulla Terra i campioni raccolti dal rover. La prima, missione del 2026 infatti, andrà a recuperare i campioni che Perseverance avrà selezionato e analizzato. Lo farà anche grazie al contributo dell’industria italiana, con una serie di apparati tecnologici, compresi due bracci meccanici, ora in fase di progettazione da parte degli ingegneri di Leonardo. In seguito, una terza sonda, che sarà lanciata nel 2028, invierà nell’orbita marziana il modulo che dovrà recuperare i campioni, una volta che la sezione di risalita della missione 2026 avrà lasciato il suolo del pianeta. E anche questa sonda verrà realizzata con il contributo tecnologico dell’Italia. Il recupero dei campioni sulla Terra è previsto per il 2031.