Un cartello in un centro commerciale in Germania con l'avvertenza “Attenzione Smombie” - A_Peach/Flickr/CC-by-2.0
Camminano per strada con la faccia dentro lo smartphone, non si accorgono di nulla attorno e vanno a sbattere contro persone e cose: sono gli "smombie". La “parola macedonia” è entrata oggi nel dizionario della Treccani.
Il termine "smombie", un nome composto, è stato coniato in Germania ormai nel 2008 ed è stata eletta parola dell'anno 2015 per il linguaggio giovanile dal dizionario del tedesco edito da Langenscheidt. Oggi "smombie" è stato ufficialmente registrato come neologismo nel vocabolario online dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
La definizione del lemma, derivato dalla fusione di "smartphone" e "zombie" è "Chi cammina per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone, rischiando di inciampare, scontrarsi con altre persone, attraversare la strada in modo pericoloso", ed è accompagnata da diversi esempi di utilizzo nella stampa italiana.
In Italia il termine sembra essere arrivato più tardi rispetto agli altri paesi: i dizionari inglesi, ad esempio, lo registrano già nel 2016. Il dizionario Treccani aveva però introdotto nelle sue pagine un altro neologismo, coniato in diretta Facebook da Enrico Mentana: webete: "Imbecille che si diverte a girovagare nella rete telematica".
Colpisce che la creatività linguistica si concentri sugli aspetti più problematici dell'uso del web e della tecnologia: senza il controllo ci rende stupidi, persino "morti vivente". Una schiavitù che, sempre restando a terminologie di nuovo conio, dipende molto anche da un analfabetismo digitale, in inglese "digital illiteracy". La cosa che colpisce è che sia per webete e che smombie quanto facciamo, nel mondo digitale o in quello fisico (entrambi sono reali, realissimi) la condizione implica una ricaduta, spesso un danno, sugli altri.
Ma soprattutto i webeti e gli smombie sono sempre gli altri. Chissà in quanti leggeranno queste righe sullo smartphone mentre camminano per strada...