giovedì 14 dicembre 2017
Sedici giovani si sfideranno in diretta da Villa Ormond, ma solo sei di loro avranno la possibilità di esibirsi sul palcoscenico del Teatro Ariston. Il boom di “X Factor” con la vittoria di Licitra
Il palco dell'Ariston nell'edizione di Sanremo 2017

Il palco dell'Ariston nell'edizione di Sanremo 2017

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Mai tanti giovani musicisti in gara nello stesso momento in tv, da X Factor su Sky a Sarà Sanremo su Rai 1 sino ad Amici di Canale 5. Ma qual è il modello più adatto a valorizzare il talento musicale più che lo show televisivo? Viene da domandarselo dopo il boom di ascolti per la finalissima di ieri sera del talent X Factor che su Sky ha ottenuto 2,8 milioni di spettatori e l’11,2% di ascolti (il più visto degli ultimi 11 anni), incoronando a sorpresa il tenore Lorenzo Licitra. Uno show all’americana, realizzato con dispendio di mezzi e lodato da tutti per la spettacolare regia di Luca Tommasini, fatto soprattutto di cover di brani celebri con un inedito finale dove però il cantante, anche con la sua storia personale, è un elemento funzionale allo show del momento. Una volta spenti i riflettori, negli ultimi anni, i cantanti sono rientrati quasi tutti nell’oblio. Non a caso alcuni ci riprovano tentando la carta di Sanremo, come avviene anche quest’anno a Sarà Sanremo, che stasera andrà in diretta in prima serata su Rai 1 da Villa Ormond, un bel palazzetto dello sport ma più modesto di quello milanese di Sky, dove si sfideranno i 16 finalisti in lizza per un posto all’Ariston. Solo 6 di loro (votati da televoto, Commissione e una Giuria televisiva) avranno la possibilità di esibirsi durante la 68ᵃ edizione del Festival di Sanremo (6-10 febbraio), cui si aggiungeranno 2 dei finalisti di Area Sanremo selezionati dalla Commissione musicale capitanata dal direttore artistico del Festival Claudio Baglioni.

Sarà Sanremo condotta da Claudia Gerini con Federico Russo e Rocco Tanica, sarà trasmesso anche da Rai Radio 2. Per attrarre ascolti sarà dato l’annuncio in diretta dei 20 nomi dei cantanti "big" in gara a febbraio, che verranno commentati domattina in conferenza stampa dallo stesso Baglioni. Se fosse per Paolo Bonolis, Sanremo sarebbe tutto da ribaltare. Il conduttore di Music su Canale 5 ha detto che ritornerebbe a condurlo solo se il Festival venisse portato via dalla città dei fiori e catapultato in una mega arena per farlo diventare un super show televisivo internazionale, con tanto di superospiti e balletti. Non che Sanremo non ambisca ad esserlo, ma, almeno a parole, chiunque lo abbia diretto sinora ha sempre dichiarato di voler valorizzare di più le canzoni che tutto il resto. Lo ha ripetuto anche ieri a Sanremo il direttore di Rai 1 Angelo Teodoli: «Tanta musica giovane in tv penso sia una ricchezza per tutti, ma a Sanremo non si propongono cover come negli altri talent, ma canzoni nuove – e annuncia -. Vogliamo anche valorizzare i giovani autori, infatti stiamo pensando a un talent a loro dedicato per Rai 1». E se, come dice il direttore, il Festival di Sanremo «inizia dal futuro, ovvero dai giovani», la Rai ottimizzerà le spese utilizzando lo stesso palco dell’Ariston per Sanremo Young, talent per ragazzi dai 13 ai 17 anni in 5 puntate condotto da Antonella Clerici, in onda sino a metà marzo.

Dal canto suo Claudio Baglioni sta tentando di puntare di più sulla canzone italiana, aumentando il numero di partecipanti anche fra i Giovani, togliendo per i Campioni le eliminazioni e la serata delle cover e allungando il tempo delle canzoni sino a 4 minuti. La speranza è che da questo Sarà Sanremo, in cui si concentrano i 650 ragazzi selezionati dalla Commissione e i 2000 passati per Area Sanremo, escano i nuovi Francesco Gabbani ed Ermal Meta.

E nella varietà di stili musicali (assenti però il rock, le band e il rap più duro) già si fanno notare alcuni giovani interpreti, ma soprattutto, cantautori, di sicuro interesse. A partire dal fiorentino Lorenzo Baglioni (nessuna parentela col cantautore) che sta spopolando sul web con oltre 5 milioni di visualizzazioni del brano Il congiuntivo che ironizza sul cattivo uso dell’italiano, tallonato dal rapper soft Ultimo, anch’esso amato dal web, che denuncia il bullismo in Il ballo delle incertezze. Occhio però all’outsider Mirkoeilcane, cantautore romano Mirko Mancini vincitore dell’ultima edizione di Musicultura che nel sorprendente Stiamo tutti bene, racconta il dramma delle migrazioni con le parole di un bimbo di 7 anni. Ritmo e ironia per Mudimbi (Il mago), graffianti Santiago (Nessuno) e Davide Petrella (Non può fare male), mentre non manca anche qui il tenore pop Dave Monaco (L’eternità è di chi sa volare), romanticismo portoghese per José Nunez (Parlami ancora). Capitana la nutrita schiera di cantanti e autrici Iosonoaria, alias Ilaria Ceccarelli, voce delicata e occhi uguali alla mamma Sabina Ciuffini (Un cerchio), seguita dalle jazziste Aprile & Mangiaracina, (Quell’attimo di eternità), dalle originali cantautrici Luchi (Gli amori della mente), Eva (Cosa ti salverà) e Giulia Casieri (Come stai), dalla melodica Antonia Laganà (Parli), e dalle inquiete Carol Beria (Nessuna lacrima) e Nyvinne (Spreco personale).

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