venerdì 2 febbraio 2024
La band partenopea in gara con "Un ragazzo una ragazza" che promette di essere il nuovo tormentone dell'anno. "Un brano dance che racconta la difficoltà dei giovani a incontrarsi nell'era dei social"
La band partenopea The Kolors al Festival con "Un ragazzo una ragazza"

La band partenopea The Kolors al Festival con "Un ragazzo una ragazza" - Foto di Chiara Mirelli

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Preparatevi a ballare davanti alla tv dal 6 al 10 febbraio perché il Festival di Sanremo è già pronto a sfornare il tormentone che ci porteremo avanti fino all’estate. Un ragazzo una ragazza dei The Kolors è brano gioioso e ben suonato, tra funky e sonorità anni ’80 e potrebbe bissare il successo del loro tormentone 2023, Italodisco (oltre 105 milioni di streaming e più di 45 milioni di visualizzazione su YouTube, quattro dischi di platino in Italia e brano più trasmesso dalle radio).

Trascinati dall’onda di un successo travolgente, inatteso anche per loro, sono approdati al festival di Sanremo. Il loro secondo, dopo quello del 2018. «Non volevamo ripeterci, altrimenti saremmo più imprenditori che musicisti, e sarebbe sbagliato paragonare i due brani - spiega Stash, il frontman della band -. Ma quello che ci rende felici è che ora si parli di suono The Kolors. Per una band avere una precisa identità sonora è un goal. E quindi pur riconoscendo la stessa palette di colori e la nostra nuova anima, c'è il funk che strizza l'occhio a Prince su ritmiche di chitarre, fiati alla Al Jarreau e ritmi dance anni Settanta, il brano in gara a Sanremo non è sovrapponibile a Italodisco».

Anche perché, spiegano i tre musicisti (oltre ad Antonio “Stash” Fiordispino fanno parte del gruppo il cugino Alex Fiordispino e Dario Iaculli), Italodisco nella sua prima versione è nata nel giro di un quarto d'ora, mentre Un ragazzo una ragazza - nata prima - ha avuto una genesi più lunga e articolata. «Le cose accadono quando devono, e per noi è la cosa più giusta in questa forma e in questo momento del nostro percorso». Il brano si ispira a una scena a cui ha assistito la band alla Stazione Centrale di Milano, con un ragazzo che cercava di rompere il ghiaccio con una ragazza, ma era in difficoltà per l’imbarazzo. «Ci piaceva raccontare il concetto di approcciare offline nel momento in cui gli approcci avvengono online – spiega Stash -. Ci siamo resi conto che quel ragazzo faceva fatica a trovare l’idea per avvicinare la ragazza. Forse oggi nell’era dei social si è persa questa capacità di vivere il reale e speriamo che il nostro messaggio, seppur nella leggerezza del brano, arrivi».

Stash è orgoglioso che i brani dei The Kolors arrivino a tutti, dalle nonne ai bambini, anche da papà di due bambine piccole (un mese fa ha postato orgoglioso sui social il tenero video del battesimo della neonata in chiesa definendolo «un momento importante»). «Il riscontro dei bambini è sempre quello più genuino e più puro perché a loro arriva la sincerità, che sia di un film o di un cartone o di una canzone - ci spiega -. Nella mia famiglia ci tiene legati l’amore: il senso di vicinanza che si prova in famiglia è il motivo per cui mi sento bene ogni giorno, quella benzina che mi aiuta essere me stesso anche sul lavoro. Penso di avere trovato per la prima volta il vero amore».

Il trio è stato a un passo dallo scioglimento poi il cambio di rotta con Italodisco. «Abbiamo avuto un momento fortissimo dopo la vittoria ad Amici, poi meno forte, e di nuovo è cambiato tutto con quella che è la nostra hit più grande. Ciò che ci ha spiazzato di più è vedere come una canzone abbia avuto la forza di raccontare e riposizionare un progetto di anni di lavoro e di studio, non sempre facili. Ci sono stati dischi di platino e primi posti in classifica, ma niente di paragonabile a quello che è successo l'anno scorso - è l'analisi del 34enne cantante partenopeo -. La prossima volta quei down me li godrò, perché prepareranno il rimbalzo dal punto di vista artistico. Senza i momenti di down non avremmo avuto la convinzione di chiuderci in studio e fare cose gigantesche. Questo è il motivo per cui ringrazio di più la vita e il cielo, perché mi ha dato la possibilità di capire quando si vive un momento positivo e di riuscire a goderselo». Sono passati sei anni da quando salirono sul palco dell’Ariston con Frida (mai, mai, mai) e oggi «c’è più consapevolezza e sull’ansia prevale la voglia di godersi ogni momento. Con i piedi per terra». Per la serata delle cover hanno scelto di portare con loro Umberto Tozzi per reinterpretare i suoi successi internazionali «capolavori che rimangono ancora oggi supercontemporanei», per mostrare un altro lato della loro artisticità.

Il 2024 sarà l'anno anche in cui arriverà «un bel po’ di musica The Kolors e vedremo se anche un album» - avvertono - e del live che toccherà per la prima volta anche il Forum di Assago il 3 aprile (il 20 giugno saranno poi alla Cavea Auditorium Parco della Musica di Roma).

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