Flavio Briatore radiato a vita dalla Formula 1. Pat Symonds, direttore tecnico della squadra, squalificato per cinque anni. La Renault sospesa con la condizionale per i prossimi due anni. La sentenza del Consiglio Mondiale della FIA è stata dura nei confronti del manager italiano - che pochi giorni fa si era dimesso dalla squadra per salvarla da sanzioni più pesanti - e leggera nei confronti della squadra: «Hanno allontanato i responsabili del caso - ha detto il presidente Mosley - per cui la sanzione è giusta, in quanto hanno collaborato alla ricerca della verità». Nessuna accusa per Fernando Alonso e perdono, invece, per Nelson Piquet jr, il responsabile dell’incidente, che ha confessato tutto. Il che rende il tutto ancora meno credibile. Perchè pare assurdo pensare che Alonso fosse all’oscuro di una terribile manovra che altro obiettivo non aveva che fargli vincere una gara.La sanzione peggiore per Briatore, però, è la revoca di qualsiasi interesse in F.1. Secondo quanto stabilito dal Consiglio Mondiale, il manager piemontese «non potrà avere più rapporti con squadre, team, piloti, strutture od eventi legati al mondo delle corse e non potrà presenziare in alcuna zona in cui valgono i permessi della FIA. Inoltre i piloti che hanno interessi con Briatore rischiano di non vedersi rinnovata la superlicenza per la Formula 1». Ovvero, Fernando Alonso, Mark Webber, Heikki Kovalainen e Romain Grosjean (ma anche tanti piloti di GP2) dovranno cambiare manager se vorranno continuare a correre. È un colpo basso, peggiore forse di quanto lo stesso Briatore si aspettasse e questo fa capire perché, dal suo entourage, Flavio sia apparso letteralmente infuriato. Un conto era la giustizia sportiva, un altro un vero e proprio atto politico, come è quello di cui si è reso responsabile Mosley. L’attacco a Briatore diventa ancora più duro se si pensa che Flavio è anche il direttore commerciale della FOTA, l’associazione dei costruttori, colui cioè che doveva trattare con gli sponsor, le TV e le piste per la disputa di un campionato alternativo o, in ogni caso, fare gli interessi dei costruttori. Adesso l’associazione presieduta da Montezemolo perde uno dei pezzi più importanti e si capisce ancora meglio come la condanna, senza prove evidenti, di Briatore in realtà sia solo un regolamento di conti ad alto livello in cui chi ha messo in discussione l’equilibrio della F.1, è stato eliminato senza pensarci due volte. Anche ammesso che Briatore abbia chiesto a Piquet di andare volontariamente a sbattere a Singapore nel 2008 per far vincere Alonso, il fatto che l’incidente sia avvenuto al 14° giro, e che ci fossero altri 44 giri da percorrere e una seconda safety car per l’incidente a Raikkonen, Briatore non avrebbe nessuna certezza che il piano sarebbe andato a buon fine. Se l’incidente fosse accaduto a 10 giri dalla fine, con Alonso davanti a tutti, l’ipotesi truffa ci poteva anche stare, ma così c’erano troppi rischi per un risultato dubbio. E Briatore, tutto sommato, non è un fesso da rischiare dove non c’è certezza. La sentenza del Consiglio Mondiale, però «ritiene che le infrazioni Renault nel GP di Singapore 2008 siano state di una gravità senza precedenti. La Renault non soltanto ha compromesso l’integrità dello sport ma ha anche messo in pericolo la vita degli spettatori, dei funzionari, di altri concorrenti e dello stesso Nelson Piquet jr.».Da qui la sospensione, con la condizionale, della squadra francese (che se la cava tutto sommato solo con le scuse del capo della F.1, Bernard Rey. Da Londra Briatore, per ora, non parla. Lo fa invece Mosley, quasi gongolante per quello che ha provocato: «Abbiamo tagliato i rami cattivi. Ore le cose continueranno ad andare come sono sempre andate. La Formula 1 continuerà a funzionare», e su questo ultimo punto è evidente che gli interessi toccati ora non verranno più contestati... «È un peccato, perché Briatore era ai massimi livelli di questo sport da oltre 20 anni. È triste vedere una carriera finire in questo modo. Ma che cosa potevamo fare? - ha aggiunto Mosley-. Il problema di Briatore è che ha negato e ha continuato a negare anche quando è apparso chiaro che era coinvolto». Appunto: visto che era coinvolto, perché la FIA non ha ancora presentato le prove inoppugnabili?