La Russia non parteciperà alle Paralimpiadi, esclusa per aver messo
in piedi un sistema di "doping" di Stato per coprire i propri
atleti trovati positivi ai controlli antidoping. Il Tas di
Losanna, il Tribunale arbitrale dello sport, ha respinto il
ricorso presentato dal Comitato paralimpico russo contro la
sospensione decisa il 7 agosto scorso dal Comitato Paralimpico
Internazionale (IPC).
Il Tas ha tuttavia precisato che l'arbitrato ha riguardato
esclusivamente il Comitato paralimpico internazionale e quello
russo, e che pertanto
nel valutare il ricorso non si è
determinata nè l'esistenza nè l'eventuale portata di diritti
individuali in capo ai singoli atleti. Un passaggio che potrebbe
in teoria aprire la strada a ricorsi individuali da parte di
singoli atleti che potrebbero dimostrare la propria estraneità
al sistema di doping. Ma il tempo rimasto prima del via alle gare
è davvero poco. I singoli vengono quindi puniti seppure innocenti.
Contrariamente, infatti, a quanto accaduto alle Olimpiadi, dove la
Russia ha potuto presentare la propria squadra, seppur in
versione ridotta per la squalifica di numerosi atleti, è ormai
ufficiale che nessun atleta della Federazione russa prenderà
parte alle gare che si disputeranno fra il 7 e il 18 settembre
prossimi.
A seguito della decisione della Corte di Losanna, l'Ipc conferma
che si confronterà con le Federazioni internazionali per
redistribuire gli slot russi, assegnando dunque ad atleti di
altre nazioni i 267 posti che erano stati inizialmente attribuiti
alla Russia.
La reazione russa
Gli atleti paralimpici russi
potrebbero ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'Uomo
contro la loro esclusione dalle Paralimpiadi di Rio 2016: lo
sostiene il presidente del Comitato paralimpico russo, Vladimir
Lukin, citato dalla Tass. "Se si appelleranno, noi li sosterremo
con consultazioni al meglio delle nostre possibilità", ha detto
Lukin.
Duro il primo ministro russo
Dmitry Medvedev: quella del Tas è una
decisione "cinica" e un duro colpo per tutti i disabili. "La storia sul doping in Russia è un cocktail disgustoso con l'80% di politica e il 20% di lotta al doping", ha scritto Medvedev sulla sua pagina Facebook. "
In alcuni paesi il doping viene trovato molto rapidamente, in altri mai...", ha aggiunto.