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Dall’inviata a Sanremo Guerra e pace a Sanremo, fra misteriosi pacchi bomba, manifestazioni pacifiste e inni contro il conflitto in Ucraina. Sono i giovani ad impegnarsi contro la guerra sul palco dell’Ariston. Oltre a Tananai, che a sorpresa ha svelato essere il suo Tango un brano su un amore a distanza ambientata in Ucraina, nella serata delle cover di ieri sera ricchissima di ospiti, il duetto più significativo è stato quello fra Leo Gassman e Edoardo Bennato, due generazioni unite per dire no alla guerra attraverso canzoni di pace nel medley dei brani A cosa serve la guerra tratta dall’album L’uomo occidentale (2003), e gli intramontabili classici L’isola che non c’e e Il Rock del Capitano Uncino tratti dal disco Sono solo canzonette pubblicato nel 1980
L’intervento è stato preceduto da un momento toccante contro l’orrore della guerra attraverso l’omaggio ai martiri delle Foibe, nella Giornata del Ricordo. Amadeus ha letto le parole sul rapimento del padre di Egea Haffner raccolte nel libro di Gigliola Alvisi “La bambina con la valigia” “che è una delle testimonianze più autentiche della tragedia vissuta da migliaia di italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nel Dopoguerra” aggiunge Amadeus parlando di una giornata “istituita per tenere viva la memoria di una delle pagine più tragiche della nostra storia: l’eccidio di migliaia di nostri connazionali gettati nelle foibe dalle milizie del Maresciallo Tito e l’esilio di centinaia di migliaia di italiani costretti a lasciare la loro terra e i loro averi.
Una vicenda a lungo dimenticata che appartiene all’epoca oscura delle dittature e ci fa riflettere sul valore della Memoria e soprattutto della verità”. Ma anche una sorta di preghiera è risuonata all’Ariston con la beatlesiana Let it be intonata da Marco Mengoni con l’anglosassone Kingdom Choir, uno dei duetti più spettacolari insieme a quello di Giorgia e Elisa su Di sole e d’azzurro e Luce- Tramonti a Nord Est. Intenerisce l’intervento di Peppino di Capri, classe 1939, due volte vincitore del Festival, la cui presenza era saltata la sera prima per un calo di voce. Il grande artista intona al pianoforte “Champagne” facendo cantare l’Ariston e in occasione dei 70 anni di carriera riceve il Premio Città di Sanremo.
Lo aspettavo da tempo. Meglio tardi che mai” sorride Peppino. Con le misure di sicurezza rafforzate anche per l'allarme su possibili azioni di anarchici legate al caso Cospito, a movimentare la giornata ieri il ritrovamento, non distante dall’Ariston ma fuori dalla zona rossa, di un pacco con proiettili e innesco che in ogni caso non avrebbe potuto esplodere. «Io avrei preferito che Zelensky fosse stato presente a Sanremo », dice la premier Giorgia Meloni, spiegando di aver «apprezzato» la scelta del presidente ucraino di inviare poi la lettera che verrà letta stasera da Amadeus poco prima della proclamazione del vincitore di Sanremo. «Mi dispiace più che altro che si sia creata una polemica: non è mai facile far entrare la politica in una manifestazione come Sanremo, anche se poi ci entra sempre» chiosa. «Conferma il direttore dell’Intrattenimento di prime time, Stefano Coletta, che l’intervento «non salterà»: «Il testo non è ancora arrivato, vi daremo notizie certe». In piazza oggi scenderanno i pacifisti guidati dal collettivo Pecora Nera e una delegazione del Prc, per protestare contro lo spazio a Zelensky, ma anche ucraini a sostegno del presidente. Diego Costacurta, leader del collettivo Pecora Nera e coordinatore per la provincia di Imperia del Comitato Collettivo Nazionale, ideatore della manifestazione pacifista in programma oggi a Sanremo, in occasione del previsto messaggio del presidente ucraino al festival. «Se credono di farci fare retromarcia sbagliano di grosso, la nostra sarà una festa», aggiunge Costacurta.
Che in merito poi alla decisione di mandare in onda la lettura di un testo scritto dal presidente dell’Ucraina Zelensky al posto di un videomessaggio, è ancora più netto: «La decisione, che mira a sminuire una comunicazione che dovrebbe essere nelle nuove caratteristiche meno efficace, non muta l’impegno che il Collettivo Pecora Nera profonde nel sensibilizzare un’attenzione autentica sulla questione Guerra». La questione relativa alla guerra «richiede infatti complessità maggiori di quelle che verrebbero rappresentate nell’esercizio della propaganda in un programma televisivo nazional-popolare » scandisce Costacurta. Tuttavia «quanto sta accadendo è per noi una conferma del fatto che se si dice no insieme qualcosa cambia» conclude. Stasera il gran finale che vedrà la proclamazione del vincitore della 73ª edizione del Festival di Sanremo. Superospiti internazionali i Depeche Mode per proporre in anteprima mondiale il nuovo singolo Ghosts Again, primo estratto dal nuovo album Memento Mori, in uscita il 24 marzo. Sul palco anche Ornella Vanoni e Gino Paoli, affiancato da Danilo Rea al pianoforte.