L'Accademia di Svezia annuncia i premi Nobel per la Fisica - Ansa
Due europei e un americano, tutti scienziati esperti di fisica atomica, di ottica quantistica e di laser. Sono questi i ricercatori premiati a Stoccolma dall'Accademia reale svedese delle scienze, che ha deciso infatti di assegnare il Premio Nobel per la Fisica 2023 al francese Pierre Agostini, noto studioso alla Ohio University negli Stati Uniti, all'austriaco-ungherese Ferenc Krausz, che svolge le sue attività di ricerca al prestigioso istituto Max Planck Institut di Monaco di Baviera e alla franco-svedese Anne L'Huillier, scienziata di punta dell'Ateneo di Lund, in Svezia. La motivazione del conferimento del premio è ''per i metodi sperimentali che generano impulsi di luce ad attosecondi per lo studio della dinamica degli elettroni nella materia''.
Gli strumenti realizzati in equipe dai tre fisici permettono di guardare in modo più raffinato all'interno dell'atomo, tenendo conto appunto dell'attosecondo la frazione di tempo "più piccola" mai identificata e coincidente al decadimento di un atomo (pari a un trilionesimo di secondo). Queste nuove macchine accresceranno il sapere nell'ambito dell'elettronica e dell'elettronica quantistica. Risulterà così migliorata anche la qualità della ricerca che i fisici fanno sulle molecole. E in questo successo c'è anche tanto lavoro italiano: un contributo fondamentale lo si deve a Orazio Svelto, il pioniere della ricerca sui laser che ha lavorato a lungo al Politecnico di Milano e al quale si devono ricerche importanti sugli impulsi ottici ultrabrevi.
"Orazio Svelto, uno dei padri del laser in Italia, insieme alla sua scuola al Politecnico di Milano, a cominciare da Mauro Nisoli e Sandro De Silvestri, ha ottenuto risultati determinanti che hanno portato ai successi premiati oggi dal Nobel", ha detto il fisico Massimo Inguscio, già presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e socio dell'Accademia dei Lincei. A Svelto, che è anche membro dell'Accademia, si deve "la tecnica per la generazione di impulsi di luce della lunghezza di pochi femtosecondi, che ha consentito la produzione di armoniche di ordine elevato, e ha verificato le loro proprietà di coerenza, fondamentali per la generazione di singoli impulsi agli attosecondi".
Per il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, "fra le applicazioni più strabilianti della tecnica inventata da Svelto va ricordata la 'fotografia' del moto degli elettroni in molecole di idrogeno o di interesse biologico". Il laser, ha concluso Parisi, "fu inventato nel 1960, da allora sono più di 20 gli scienziati premiati con il Nobel per lo sviluppo e l'utilizzo di questa tecnologia, che come si disse, 'era una soluzione in cerca di problemi'. Il futuro della scienza, e quindi della vita di tutti, dipende anche da queste ricerche. Fa piacere annotare che l'Italia è protagonista in questo settore con il Politecnico di Milano e il Lens di Firenze. Occorre sostenere questi poli di eccellenza con fondi adeguati e concorsi per giovani ricercatori".