Una immagine del film di Netflix "La prima tentazione di Cristo" accusato di blasfemia - Netflix
«Discriminatorio e blasfemo. Questa volta Netflix, la nota piattaforma di streaming video, ha superato il limite della decenza. In Brasile ha lanciato il film blasfemo A Primeira Tentacao de Cristo (La prima tentazione di Cristo), dove Gesù viene raffigurato in versione omosessuale, con un fidanzato, e dove non ha nessuna intenzione di dedicarsi alla sua missione di diffondere la Parola di Dio» hanno denunciato il presidente di Pro Vita & Famiglia Toni Brandi e il vice presidente Jacopo Coghe, che ha lanciato una petizione per chiedere di eliminare la programmazione del film. Pro Vita, parla di «un attacco alla religione cristiana, mascherato da “arte cinematografica”. Piuttosto intravediamo un vilipendio alla religione».
La protesta fa seguito a quella già scoppiata in Brasile per la messa in onda del film (in Italia compare una versione in portoghese sottotitolata in italiano) tanto che oltre mezzo milione di persone ha firmato una petizione per la rimozione del lungometraggio, criticato da tanti religiosi a partire dal vescovo Enrico Soares da Costa. Netflix si è difesa nel nome della valorizzazione «della libertà creativa degli artisti con cui lavoriamo» sottolineando la vasta possibilità di scelta, anche storie bibliche, offerta dalla piattaforma. Giustificazione assai debole, anche perché di artistico La prima tentazione di Cristo non ha proprio niente, ma piuttosto risulta una insulsa, quanto irritante, goliardata che prende di mira il Vangelo. Comicità demenziale? Piuttosto una facile scorciatoia per cercare di ottenere più contatti video, un calcolo commerciale che se ne infischia allegramente della sensibilità dei tanti fedeli soprattutto se presentato come “Speciale di Natale”.
Questo film è stato prodotto da Netflix e dal gruppo di comici-videomaker “Porta dos Fundos”, che dal 2012 hanno lanciato il loro canale che, a furia di satira dissacrante su tutto e tutti, è diventato il primo del Brasile con oltre 16 milioni di iscritti. Netflix deve avere quindi fiutato la possibilità di espansione sul mercato sudamericano, e ha arruolato il gruppo comico che aveva già prodotto e trasmesso nel 2018 un altro “Speciale di Natale ”, L’ultima sbronza, una parodia feroce dell’Ultima Cena, con Gesù e gli apostoli, rappresentati come un gruppo di ragazzotti avvinazzati intenti a celebrare un party d’addio tra droga, donnine e battute volgari, scivolando nella blasfemia (soprattutto sulla Crocifissione di Cristo) con una stupidità disarmante. Perché, occorre dirlo, questi lavori non fanno nemmeno ridere. La prima tentazione di Cristo, ad esempio, è una accozzaglia di “trovate” sgangherate: alla festa per i suoi 30 anni Gesù si presenta a Nazareth con un biondo, baffuto e caricaturale fidanzato, deve fare i conti con una Maria che fuma, un Giuseppe geloso e un Dio Padre prepotente e seduttore, lottare con un Lucifero tipo Star Wars, chiedere consiglio a Buddha e Shiva e partire per la sua missione. Più che ridere, non ci resta che piangere.