La mostra dell'Inaf a Roma, a Palazzo Esposizioni - Inaf, foto Paolo Soletta
Le nuove frontiere dell’astronomia sono svelate in una mostra, curata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e intitolata “Macchine del tempo - Time machine", in scena a Roma a Palazzo Esposizioni fino al 24 marzo. Il percorso espositivo vuole essere “immersivo” e adatto a tutti, unendo divulgazione scientifica, gioco e costume e società, con richiami espliciti agli anni ’80. In pratica, il percorso divulgativo ha come obiettivo il far conoscere l’astrofisica e il coinvolgimento di Inaf – e quindi dell’Italia - nelle grandi scoperte recenti, dalle onde gravitazionali ai buchi neri, passando per le migliaia di pianeti extrasolari che oggi conosciamo. Un itinerario possibile solo grazie alle avveniristiche “macchine del tempo” create dall’uomo, come ad esempio i nuovi e imponenti osservatori, i sistemi di telescopi e satelliti artificiali che scandagliano il cosmo, dai luoghi più remoti del pianeta e dallo spazio.
“La mostra è rivolta a tutti i curiosi e agli appassionati dell'esplorazione dell'Universo. Un viaggio attraverso la meraviglia e la complessità del Cosmo”, spiega il presidente di Inaf Marco Tavani. “Noi siamo convinti che la scienza sia cultura. Con questa mostra intendiamo dare l’opportunità a tutti, senza che si abbia una particolare preparazione in fisica o astrofisica, di fruire di contenuti scientifici in modo ludico e piacevole – aggiunge la curatrice Caterina Boccato -. Il nostro obiettivo non è solo fare pura diffusione scientifica, bensì di portare al cittadino un approfondimento culturale unico e accattivante”. “Sono particolarmente lieto che un progetto così prestigioso sia allestito a Palazzo Esposizioni Roma – afferma il presidente di Azienda Speciale Palaexpo Marco Delogu -. Macchine del Tempo, concepita e realizzata grazie alla proficua collaborazione con Inaf, prosegue la grande tradizione di mostre scientifiche e divulgative già ospitate con successo e rivolte a un vasto pubblico grazie all’utilizzo di un linguaggio moderno, accessibile e inclusivo”.
Macchine del Tempo, una mostra Inaf spiega l'astrofisica - Inaf, foto di Paolo Soletta
Il percorso espositivo si snoda su tre sale. Si parte da un cielo stellato, con l'invito a ripetere l'esperienza che Galileo fece oltre 400 anni fa, puntando verso il firmamento un “occhio potenziato”, il cannocchiale. Da qui inizia un viaggio attraverso i pianeti del nostro sistema solare per poi passare agli esopianeti, a stelle lontane, a galassie e ammassi di galassie. Così i visitatori intraprendono un vero e proprio “viaggio nel tempo” il cui tema centrale è la luce che con la sua velocità non ci permette di vedere il presente bensì il passato. Grazie alla luce è possibile viaggiare nel tempo guardando il cielo. Da segnalare anche uno degli incontri previsti nella mostra: giovedì 8 febbraio alle ore 18 e 30, sarà ospite Marica Branchesi, Gran Sasso Science Institute (GSSI), e Viviana Fafone, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), per una conferenza dal titolo “Otto anni di onde gravitazionali - l’astronomia multimessagera, da LIGO-VIRGO all'Einstein Telescope”.