È alto più di due metri, ma non gioca a basket. Pesa poco meno di un quintale, ma la sua massa muscolare è ancora in pieno sviluppo. Avrebbe voluto fare il calciatore («Ero un difensore e me la cavavo bene in fase di impostazione »), eppure è diventato nuotatore per scelta di mamma: «Ci teneva che mia sorella ed io facessimo lo stesso sport, così ha iscritto entrambi in piscina». Dopo qualche anno il pallone era un vecchio ricordo, mentre cuffia e occhialini erano i compagni dell’adolescenza di Alessandro Miressi. Il torinese di Monca-lieri, classe 1998, è uno dei volti nuovi dello stile libero tricolore, il campione italiano in carica dei 100. Il più veloce dello stivale sulla distanza regina si è consacrato agli Assoluti di Riccione in aprile, dove toccando la piastra in 48’’36 si è messo alle spalle il campione europeo Luca Dotto.
Così a partire dal 3 agosto nella vasca da 50 metri di Glasgow il torinese sarà uno dei nomi da seguire durante i sette giorni della rassegna continentale. «Volerò in Scozia carico e determinato. Gli allenamenti sono andati bene, i periodi di carico e scarico sono stati fruttuosi, ma approccerò gli Europei prima di tutto per fare esperienza ». Due sono gli obiettivi di Miressi: centrale la finale dei 100 e contribuire a portare la staffetta veloce sul podio. «Nella prova individuale mi pongo l’obiettivo minimo di entrare tra gli otto. Poi si vedrà». Eppure sulla carta Miressi è da podio, visto che il personale di 48’’25 stampato a fine giugno nella piscina scoperta del Foro Italico durante il Trofeo Sette Colli («Non mi aspettavo una prestazione del genere, perché ero reduce da un periodo di carico e pochi giorni prima avevo gareggiato anche a Tarragona ai Giochi del Mediterraneo») è attualmente il quarto crono europeo del 2018. Davanti al diciannovenne (compirà 20 anni il prossimo 2 ottobre) azzurro compaiono solo i nomi del francese Metella (47’’65), del russo Morozov (47’’75) e del britannico Scott (48’’02).
Alessandro preferisce però restare con i piedi per terra: «Il successo agli Assoluti e il personale al Sette Colli non mi hanno cambiato la vita. Sono il ragazzo di sempre, tranquillo e con la testa sulle spalle, consapevole di non aver raggiunto la piena maturità e quindi al lavoro per migliorare la tecnica natatoria e potenziare il fisico». A tal fine, agli ordini del tecnico Antonio Satta, Miressi si allena sei giorni a settimana, dividendosi tra piscina e palestra. Duri sacrifici per sognare un posto al sole, da solo o in compagnia. Il quartetto Miressi-Dotto-Vendrame-Zazzeri è infatti ormai ben rodato: «Mi piacerebbe fare l’ultima frazione, perché è quella decisiva», chiosa Alessandro, che proprio con la 4x100 comincerà il suo Europeo venerdì 3 agosto. Poi dall’esito dei 100 stile individuali dipenderà il suo eventuale impegno nella frazione a crawl della staffetta mista. Per il momento niente 50 e 200, sebbene siano due distanze nelle corde del piemontese: «In futuro penso di potermi destreggiare più sulla doppia distanza che su quella breve, per ora non penso a doppiare ma preferisco essere uno specialista dei 100».
Dodici mesi fa l’esordio nella nazionale dei grandi ai Mondiali di Budapest. «Ricordo come fosse ieri la cerimonia della matricola, col taglio dei capelli da parte di Magnini e degli altri. Essere compagno di squadra del mio idolo da piccolo è stata un’emozione fantastica». E adesso la prima rassegna da candidato al podio: «L’atmosfera in squadra è fantastica, i collegiali sono passati in armonia e ora siamo pronti ad ambire a grandi risultati». Il tutto in un sport che continua ad essere considerato di nicchia, nonostante campioni del calibro di Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini: «In Italia tira solo il calcio, ma è stato sempre così, non lo scopriamo oggi. Per valorizzare gli altri sport le tv in chiaro dovrebbero trasmetterli tutte le settimane».
Non c’è solo il nuoto nella giornata di Alessandro. Dopo la maturità all’Istituto tecnico con indirizzo informatico, Miressi si è iscritto all’Università: «Studio Scienze motorie a Torino, perché sono consapevole che quando avrò concluso la mia carriera ad alto livello dovrò fare qualcosa. Per il momento l’essere entrato nel gruppo sportivo della Polizia mi rende tranquillo, ma meglio essere un laureato. Per lo studio sacrifico le serate con gli amici e il riposino dopo pranzo». Intanto dopo gli Europei e le meritate vacanze si tornerà subito al lavoro per preparare la prossima stagione, incentrata prima sui Mondiali in vasca corta a dicembre a Hangzhou e poi su quelli in lunga ad agosto 2019 a Gwangju, banco di prova verso i Giochi olimpici di Tokyo 2020. Cina, Corea del Sud, Giappone: potrebbe esserci tanto Oriente nel futuro prossimo di Miressi, ma per ora è meglio restare concentrati sull’imminente appuntamento scozzese. Oltre a Fede e a Greg l’Italnuoto lancia i giovani: “Alessandro Magno” alla conquista d’Europa.