Mina e Celentano insieme in studio di registrazione per il nuovo album
Celentano che bacia con deferente affetto la mano a Mina, Mina che guarda attenta Celentano mentre imbraccia la chitarra. Eterei e sempre uguali a se stessi. E poi i coloriti fotomontaggi, che vedono i volti del Molleggiato e della Tigre di Cremona piazzati su corpi di buffe modelle superaccessoriate, riprodotti sulla copertina e nel libretto che accompagna il loro nuovo album Le migliori, in uscita l'11 novembre. Sono queste le uniche studiatissime immagini in circolazione di due “icone” della musica italiana che tali vogliono restare, nonostante i tempi difficili per la discografia, e che scelgono l’assenza per sottolineare la propria presenza. Tanto da condurre un programma di prima serata senza esserci.
Come è possibile? A spiegarlo sono stati ieri Claudia Mori e Massimiliano Pani che producono, rispettivamente per Clan Celentano e Pdu sostenuti da Sony Music, l’album che vede riuniti i due artisti dopo 18 anni con 11 inediti. Di taglio storico-celebrativo sarà lo speciale di Raiuno del 12 dicembre prossimo alle 20.30, prima della serata dedicata ai giovani da Carlo Conti Sarà Sanremo. A metà febbraio i due sabati successivi al Festival di Sanremo, invece, saranno occupati da due prime serate in diretta, dedicate sempre all’album. Insomma, i due monumenti della musica e della cultura popolare italiana, all’età rispettivamente di 76 anni per Mina e 78 per Celentano splendidamente portati, hanno unito le forze per tornare in pista. Già, ma come? «Sono due amici che avevano voglia di riprendere a giocare a fare i cantanti – spiega con nonchalance Massimiliano Pani –, senza fare un disco celebrativo, ma radiofonico». Conoscendo il perfezionismo dei due, nel cosiddetto “gioco” nulla è stato lasciato al caso. Così Mina e Celentano hanno calcato la mano sul contemporaneo, puntando, oltre che su autori consolidati come Andrea Mingardi e Toto Cutugno (che firmano brani avvolgenti che calzano loro a pennello come È l’amore e Ti lascio amore), anche su giovani come il rapper Mondomarcio e sul vincitore dello scorso Sanremo Giovani Francesco Gabbani. Cosa che non spaventa Mina, avvezza spesso a rischiare nei suoi album affidandosi anche a sconosciuti autori, con esiti altalenanti. La voce ancora oggi intatta, si può permettere tutto e Celentano la asseconda con una tonalità matura e calda, che, soprattutto nei duetti più romantici, si intreccia con naturalezza alla sua. Tema portante l’amore, non quello ottimista della coppia più bella del mondo, ma quello consapevole dei rimpianti e amareggiato dalle ferite, ma sempre in cerca di sentimenti veri.
I due hanno osato nel primo singolo già in circolazione, Amami amami, firmato dalla giovane star israeliana Idan Rachel e da Riccardo Sinigallia, su un ritmo decisamente dance come il cha cha Ma che ci faccio qui . Convince meno l’inciso rap “che fa tanto giovane” di Celentano nella pur gradevole Se mi ami davvero scritta da Mondomarcio, come pure Prisencolinensinainciusol i versione discoteca firmata dal dj Benny Benassi. Piuttosto ad essere davvero innovativa è la canzone benissimo scritta e musicata da Gabbani, Il bambino col fucile: il solo Celentano, chitarra acustica e voce, canta l’attualità: «a Medjugorje si vede la Madonna e sta piangendo/la nonna in minigonna in parlamento/c’è un’aria sempre molto signorile/all’asilo c’è un bambino col fucile». E di impatto pure per ironia e ritmo musicale Ad un passo da te scritta da Fabio Ilacuqa.Tanti, comunque, i brani curati ed eleganti, come le confidenziali Non mi ami, Sono le tre e la poetica Come un diamante nascosto nella neve.