giovedì 6 luglio 2023
Il rocker ha aperto il tour negli stadi davanti ai 55mila di San Siro. Tra grandi successi e un inedito dal prossimo album, sul palco anche l'appello per gli sfruttati del pianeta
Luciano Ligabue in concerto a San Siro

Luciano Ligabue in concerto a San Siro - ANSA

COMMENTA E CONDIVIDI

Questa è la sua vita. Occhiali da sole, gilet e rock and roll Luciano Ligabue ha affrontato ieri sera per la tredicesima volta nella sua lunga carriera lo Stadio di San Siro, prima della data del 14 luglio all’Olimpico di Roma. Due date speciali nell’attesa di tornare in tour da ottobre nei palazzetti di tutta Italia a partire dalle due date del 9 e 10 ottobre all’Arena di Verona. I 55mila di San Siro stasera si sono scatenati in un immenso karaoke sui più grandi successi del Liga. “Il mio primo concerto negli stadi 26 anni fa fu a San Siro - esordisce il cantante -In questi anni è cambiato tutto, tranne il fatto che ogni volta che mi ripropongo di cantare qui poi non vedo l'ora".

Tra i cori da stadio su Una vita da mediano e Certe notti, i salti su Balliamo sul mondo e il trionfo finale di Urlando contro il cielo in un concerto a chitarre spiegate, spunta fuori anche una canzone nuova, una anticipazione del nuovo album di inediti del rocker di Correggio a tre anni dal suo ultimo lavoro, che uscirà il 22 settembre dal titolo Dedicato a noi (Warner Music). "Ci ho lavorato parecchio - ha raccontato Liga - forse è l'album su cui sono stato più tempo tra quelli che ho fatto”. Così come sei è l’inedito dal gusto musicale country che, come spiega l’artista è il seguito di Salviamoci la pelle. “In quella canzone i protagonisti erano due ventenni che saltavano su una moto per salvarsi dal loro paese. Ho voluto raccontare come è continuata la loro storia 30 anni dopo”. Oggi quel ragazzo e quella ragazza si sono salvati dal loro destino, sono due cinquantenni che parlano di figli e nipoti, ma che si amano come il primo giorno.

Sale il livello delle emozioni con Lettera a G, scritta per il cugino deceduto Gianni con cui ha diviso l'infanzia. Sullo schermo centrale scorre il testo scritto con il carattere delle macchine da scrivere: "Che nessuno mai è pronto quando c'è da andare via...".

Fra i brani del Liga che raccontano pregi e difetti del nostro Paese e fotografano con efficacia e immediatezza la vita della gente comune, non manca un messaggio forte a favore degli ultimi. Il sale della terra, splendido brano dedicato agli sfruttati e ai poveri del pianeta, riporta sull’immenso schermo tinto di rosso dati inequivocabil: “Le 26 persone più ricche del mondo hanno la stessa ricchezza di quasi 4 miliardi di poveri', 152 milioni di bambini vittime dello sfruttamento minorile, 25mila persone che muoiono ogni giorno di fame nel mondo, 123 milioni di bambini non vanno a scuola a causa della povertà. “Questo mondo è anche tuo” recita lo slogan. E già questo vale il concerto.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: