La campionessa di getto del peso Danielle Adam che oggi conduce "Notti azzurre" su Rai 1 - Foto concesse da Luca Cianflone
Il primo piano a favore di telecamere per Danielle Federique Madam è cominciato molto prima che diventasse il personaggio televisivo di Euro 2020. Per chi ancora non l’avesse vista in tv, è la coconduttrice – al fianco di Marco Lollobrigida – di Notti azzurre, programma in onda – in seconda serata dopo le partite – su Rai 1.
Segnalata da Enrico Varriale, la “convocazione” della ventitrenne Danielle nella squadra del direttore di Rai Sport Auro Bulbarelli è arrivata sulla scia del clamore che aveva suscitato l’estate scorsa la sua civilissima indignazione. Il grido della "straniera che vive in Italia da quando ha sette anni", pubblicato sul suo profilo Instagram per denunciare l’aiutino illecito concesso al calciatore Luis Suarez.
Al bomber uruguayano, infatti, la Juventus, con l’aiuto dell’Università per Stranieri di Perugia, aveva aperto la corsia preferenziale per ottenere la cittadinanza italiana, per poi tesserarlo nelle file bianconere come comunitario. Missione sfumata. E da quel momento la Madam, camerunense di Duala (di cui Avvenire si era già occupato), è stata al centro di accesi dibattiti sugli stranieri in Italia che, immancabilmente, sconfinano in episodi di intollerabile razzismo da bar sport.
"Tipo quel cliente che giorni dopo il mio “sfogo” sui social mi ha riconosciuto dietro il bancone del bar dove lavoravo a Pavia e ha detto quella frase che suonava più o meno così: “ Non esistono neri italiani”». Messaggio recapitato in passato a Mario Balotelli e altri atleti, come la stessa Danielle, campionessa di getto del peso. "Gareggio per la Bracco Atletica di Milano e nella mia specialità ho vinto cinque titoli nazionali ai campionati giovanili (allievi, promesse e universitari).
A 16 anni era in odore di maglia azzurra, ma non veniva convocata... Per la burocrazia vigente, nonostante erano già dieci anni che vivevo qui in Italia, da sola, e stessi facendo prestazioni di livello mondiale non avendo la cittadinanza non potevo far parte della Nazionale.
Ha detto che viveva da sola. Mia mamma, Esther, rimasta vedova, aveva portato me e mio fratello gemello, Ivan, qui in Italia per darci un’opportunità, per salvarci... Lei poi è tornata in Camerun per lavorare e sostenerci, anche economicamente, a distanza. Io sono stata ospite delle suore della Comunità Benedetta Cambiagio. A 18 anni, uscita dalla Comunità, sono andata a vivere in un appartamento con altre ragazze. Mi sono arrangiata a fare tanti lavoretti, barista compresa, per potermi mantenere agli studi e proseguire con l’atletica.
Lo sport, l’essere un atleta di buon livello gli ha permesso di ottenere l’agognata quanto giusta cittadinanza. Essere una sportiva ha sicuramente giovato a riportare sotto i riflettori il problema della cittadinanza che riguarda tanti ragazzi come me figli di stranieri. Il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi, è stato molto sensibile alla mia vicenda, ha accelerato per abbattere i tempi burocratici, e per questo sarò sempre grata a lui e agli avvocati che mi hanno seguita.
Italiana a tutti gli effetti da maggio scorso. In attesa delle prossime Olimpiadi di Parigi 2024 sarà “giornalista” Rai a Tokyo? Servirebbe un gruppo sportivo militare per puntare alle prossime Olimpiadi, ma intanto seguire i Giochi in Giappone anche solo dalla tribuna stampa sarebbe un sogno. Sono una laureanda in Scienza della Comunicazione, indirizzo innovazione e multimedialità, e dopo l’emozione dell’esordio a Notti azzurre sento che questa professione nel campo dei media potrebbe essere il mio futuro.
Cresciuta in Italia Danielle ha ottenuto soltanto lo scorso aprile la cittadinanza - Foto concesse da Luca Cianflone
Cresciuta in Italia Danielle ha ottenuto soltanto lo scorso aprile la cittadinanza - Foto concesse da Luca Cianflone
Siamo alla vigilia di Italia-Galles, che riscontri sta avendo dalla sua avventura a Notti azzurre? Tengo conto solo delle critiche costruttive, ma sto raccogliendo un bel consenso. La mia presenza in tv spero sia utile a far entrare nelle case degli italiani l’idea che è un fatto normale una ragazza di colore al commento delle partite della Nazionale che rappresenta un’Italia multietnica... Non posso negare che il pregiudizio verso una persona di colore ancora c’è. L’ho provato sulla mia pelle. Quando telefono per affittare un appartamento e sentono la mia voce e il mio buon italiano non ci sono problemi, ma quando poi mi sono presentata di persona spesso l’atteggiamento del proprietario della casa è cambiato radicalmente...
Continuare ad apparire in tv le consentirà di denunciare in prima linea, anche nel ruolo di giornalista sportiva. Ma quanto le piace il calcio? Vengo dal Camerun dove si parla di calcio dalla mattina alla sera, perciò sto scoprendo che una certa passione innata sta venendo fuori, ora devo solo affinare la competenza. Ma posso contare sui consigli preziosi di Varriale e Lollobrigida e la fiducia che mi sta concedendo il direttore Bulbarelli.
Comincia a sentirsi azzurra nel cuore? E cosa ne pensa della Nazionale di Roberto Mancini? Nel 2006 quando l’Italia di Lippi vinse i Mondiali tifavo già per gli azzurri e festeggiai consapevole che ormai questo era il mio Paese del cuore. La Nazionale di Mancini è bella perché è un gruppo giovane, unito, capace di battere prima di tutto l’individualismo. Se dovesse continuare così e centrare l’obiettivo Europeo si parlerà solo ed esclusivamente della squadra.
Tra qualche giorno si parlerà di campionati italiani di getto del peso. Gareggerò a Rovereto il 27 giugno. Questi giorni ho continuato ad allenarmi a Roma nella palestra dell’albergo e al campo della Farnesina. Mi manca qualche “piastra” e allora mi arrangio come sempre per cercare di fare il meglio possibile.
Danielle, ma chi è il suo mito, il campione a cui si ispira? La mia mamma. Lei rappresenta tutti i valori in cui credo, è il mio punto di riferimento. Ora poi che sono adulta, comprendo meglio anche quanto sia stata forte nel superare tutti i dolori e le difficoltà che la vita non gli ha risparmiato. Merita solo il meglio, e spero di ripagarla sempre per ciò che ha fatto e fa per me e Ivan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA La 23enne atleta (getto del peso), cittadina italiana solo da maggio, ora conduttrice su Rai 1: «Spero che il mio parlare di calcio in tv rappresenti la normalità» Danielle Madam, 23 anni