martedì 7 novembre 2023
Un gruppo di professionisti ha creato una Fondazione, “Jdentità Bianconera”, che si batte contro tutte le forme di violenza, a cominciare da quelle verbali, che colpiscono i supporters juventini
Una immagine della curva dei tifosi della Juventus

Una immagine della curva dei tifosi della Juventus

COMMENTA E CONDIVIDI

I tifosi della Fiorentina, Curva Fiesole, avrebbero voluto che la gara con la Juventus di domenica sera slittasse per onorare la memoria delle vittime dell’ultima alluvione che ha colpito i comuni limitrofi della città di Firenze e provincia. Ma si è giocato e Luca Ferrarini, direttore della comunicazione della Fondazione a tutela dei supporters della Vecchia Signora, puntualizza in merito: «Però , alcuni di quegli stessi tifosi viola solidali con le famiglie delle vittime dell’alluvione, sono poi gli stessi che anche ieri con striscioni e cori - di cui abbiamo testimonianze visive riprese anche dai social - hanno infangato la memoria delle nostre vittime dell’Heysel, oltre a quella dello storico capitano Gaetano Scirea, Edoardo Agnelli, e rivolto cori di dileggio verso Gianluca Pessotto e il coro razzista nei confronti dell’ex Vlahovic che si è beccato dello “zingaro” mentre voleva donare la sua maglia a una tifosa... ». Questa l’ennesima denuncia della Fondazione Jdentità Bianconera con la “J” di Juve al posto della “I” di Identità, che la rende già originale. «Si tratta infatti di un caso unico al mondo: la società da sempre sceglie di non prendere posizione rispetto agli attacchi, talvolta al limite della diffamazione, che subisce puntualmente da parte dei media e dei commentatori e tifosi vip di altre squadre. Scelta legittima, ma spesso difficile da comprendere per il tifoso juventino che si sente in qualche modo “abbandonato”, in un clima che è diventato troppo spesso violento e che sta portando molti appassionati ad allontanarsi da un calcio e uno sport che faticano a riconoscere. Per questo scende in campo la nostra Fondazione formata da un pool di legali, professionisti e imprenditori, che si occupa di riunire, rappresentare e difendere in ambito legale e istituzionale i tifosi della Juve. Avendo scelto come forma giuridica la “Fondazione”, abbiamo titolo legale a rappresentare in ogni ambito, istituzionale e giuridico, gli interessi dei supporters bianconeri ». Il fine? «Il nostro principale obiettivo è ripristinare il rispetto che merita ogni tifoso bianconero, così come ogni amante dello sport in tutto il mondo. Lottiamo per placare questo clima avvelenato che passa in un istante dalla violenza verbale a quella fisica e che non permette più ai veri sportivi di confrontarsi pacificamente su una passione condivisa universalmente come quella per il calcio». Diverse le azioni in corso da parte della Fondazione a tutela degli juventini. «Abbiamo richiesto spiegazioni al sindaco di Firenze e alla società Milan, in relazione ad eventi riportati dalla stampa e che potevano contribuire ad alimentare le tensioni tra le tifoserie. In entrambi i casi, i rispettivi legali ci hanno risposto prontamente, offrendo la giusta chiave di lettura alla situazione e prendendo le distanze da ogni intento diffamatorio o offensivo - spiega Ferrarini - . In questo momento abbiamo molte azioni in corso, che ovviamente si devono completare rispettando i tempi della giustizia, quindi sappiamo che ci vuole molta pazienza. Nello specifico, abbiamo querelato un noto giornalista che ci ha insultati direttamente a mezzo social, contribuendo di fatto a far passare il messaggio, quanto mai pericoloso, che proprio i social sono una “terra di nessuno” nella quale poter sfogare i peggiori istinti senza alcuna conseguenza. Per la stessa ragione abbiamo ritenuto importante muoverci nei confronti di un professore universitario che ci è stato segnalato per aver insultato decinee e decine di tifosi. Anche in questo caso, il ruolo di educatore e la posizione di insegnante rappresentano per noi un’aggravante». Siamo alle diffide: «Una l’abbiamo fatta nei confronti della Rai, unitamente ad una richiesta di scuse pubbliche in relazione ad un episodio increscioso accaduto durante una puntata della trasmissione di Bruno Vespa, Porta a Porta”. Senza fare vittimismo, ma noi crediamo sinceramente che nessun’altra squadra in Italia come la Juventus riceva lo stesso livello di esposizione mediatica malevola, e questo si riflette in maniera inevitabile nel rapporto tra i tifosi. Siamo convinti d’altra parte che attraverso un lavoro di rieducazione al rispetto delle regole, tornando a dare valore all’emozione dello sport e disinnescando certe figure che avvelenano costantemente l’aria che tutti respiriamo, l’intero mondo dei tifosi, non solo i nostri supporters bianconeri, ne possa trarre enorme beneficio».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: