Il Volo pubblica il nuovo album "Ad Astra" - Foto Leandro Manuel Emede
Oggi è un giorno importante per Il Volo perché esce il loro primo album di inediti, dal titolo suggestivo, Ad Astra (Epic Records/Sony Music Italy) dal sapore internazionale composto da 11 tracce dal sapore internazionale cucite su misura da importanti autori e produttori sulle tre distinte e complementari personalità di Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. Un vero e proprio concept album che, grazie a una suggestiva eco sinfonico-pop-cinematografica proietta gli ascoltatori nei misteri profondi dell’universo, attraverso le difficoltà della vita fino alle stelle, Per Aspera infatti è l’ouverture del disco e ...Ad Astra la sua conclusione.
“Festeggiamo 15 anni di amicizia, un nuovo disco e un tour mondiale che ci terrà impegnati circa 2 anni” ci raccontano i tre, che incontriamo a Milano a un mese e mezzo dal loro ritorno al Festival di Sanremo col brano “Capolavoro”, apripista di una nuova fase della straordinaria carriera di questi tre cantanti, cresciuti insieme sin da bambini ed ora diventati dei trentenni consapevoli. “Sanremo? Potevamo andarci come no, forse non ne avevamo bisogno, ma ne siamo comunque molto soddisfatti – ci spiega Gianluca Ginoble commentando il loro ottavo posto al Festival -. Ma come dimostrano sia le classifiche di vendita che quelle di Sanremo, la musica sta prendendo una certa piega, pensate che su trenta brani c’erano solo tre ballate di cui una era la nostra, ma ci siamo messi in gioco ed è importante per noi esserci e proporre la nostra musica, sperimentando ma restando fedeli a noi stessi”. Perché coi tempi che corrono non rinunciare al belcanto e alla melodia italiana “è davvero andare controcorrente - aggiungono i ragazzi del Volo – All’estero vogliono soprattutto quello e noi ci sentiamo eredi di un patrimonio da salvaguardare”. Con un occhio però alla contemporaneità. “Per noi questo album è l’inizio di un nuovo percorso – aggiunge Piero Barone - con un tour mondiale che prende il via da Cina e Giappone e che nel 2025 ci porterà negli Stati Uniti”.
Il Volo pubblica il nuovo album "Ad Astra" - Foto Leandro Manuel Emede
Non mancheranno gli appuntamenti nelle più suggestive località d’Italia: dopo Tutti Per Uno, le serate speciali che si terranno all’Arena di Verona e che sono diventate quattro il 9, 11, 12 e 13 maggio segnando il tutto esaurito (e che diventerà uno speciale tv in 3 serate per Mediaset) Il Volo ha annunciato anche le 20 nuove date estive da giugno a settembre di Tutti per uno - Capolavoro, in luoghi iconici come piazza San Marco a Venezia o l’Anfiteatro degli scavi di Pompei.
“A noi piace metterci in gioco, è bello tornare senza pretese, con umiltà – aggiunge Gianluca Ginoble insieme a Ignazio Boschetto - . L’obiettivo è dimostrare quello che siamo diventati oggi. Siamo tre artisti che sono cambiati, capaci di riconoscere i propri limiti ma anche le nostre potenzialità inespresse”. Insomma, non solo cover ma finalmente un album vero e proprio di inediti che presenta anche un pensiero filosofico di base molto interessante. “Oggi a 30 anni abbiamo più maturità e non cantiamo solo l’amore, ma per la prima volta mostriamo ciò che pensiamo e poniamo anche domande importanti sulla vita – aggiunge saggio Piero –. La sfida è essere contemporanei senza perdere la propria identità”. Il lavoro alla base di questo album è tanto e si sente, nel contributo di autori e produttori come Michelangelo, Cheope, Federica Abbate, Edwin Roberts, Michael Tenisci, Federico Nardelli, Luca Faraone, Stefano Marletta. "hanno cucito i brani vivendo con noi e ascoltando i nostri discorsi" aggiunge Ignazio Boschetto.
Il risultato è molto interessante, innanzitutto per il diverso uso della voce che i tre utilizzano nel loro inconfondibile impasto vocale, che resta sempre quello, ma con sfumature più articolate. Anche perché i brani sono davvero molto diversi da quello che si sente in giro. Colpisce il bel duetto con Irama Saturno e Venere, una ballad romantica e intensa a quattro voci che legano benissimo, come delicato e più intimo è Succede. Ma poi arrivano anche brani potenti come Opera, che ha l’ampiezza di un musical alla Notre Dame de Paris, per cantare la bellezza della vita come un’opera ed è la risposta, ci spiega il trio, a Il mondo all’incontrario “dove raccontiamo il desiderio di un mondo ideale senza guerre e violenza” aggiungono.
E se non può mancare la loro personale versione di Who wants to live forever dei Queen proposta nella serata delle cover con la chitarra di Stef Burns è la sorprendente …Ad Astra a dare il senso del lavoro, un brano che è una sorta di suite progressive che si apre a un finale epico. “Abbiamo chiesto di scriverci una canzone senza regole, che andasse oltre i confini della musica. Chi oggi propone un brano di cinque minuti?” aggiunge Ginoble. Il contenuto è altrettanto sorprendente e parla, aggiunge Piero Barone, “della nostra esistenza e del nostro ruolo sulla terra. Ogni strofa racconta il punto di vista di uno di noi tre sulla vita, che sono molto diversi. Io, ad esempio, sono credente e canto quel punto di vista. Loro due cantano i loro pensieri più intimi al riguardo. Ma il punto comune di tutti noi è la frase: il dubbio è la risposta. Siamo persone sempre alla ricerca del mistero della vita e questo, credo, sia sinonimo di maturità”.