Alle Olimpiadi di Parigi l'esordio della breakdance - Fotogramma
Chi ricorda il successo al cinema di Cocktail, nel 1988 dei Giochi di Seul? Una pellicola, non d’antologia, di cui resta nella memoria la performance quasi atletica di Tom Cruise, alias Brian Flanagan, barman di notte per pagarsi gli studi.
Come quel film che popolarizzò lo shakeraggio, Parigi 2024 furoreggia in materia. Si è cominciato fortissimo, con il supercocktail della cerimonia d’apertura, mescolando storia e geografia, patrimonio artistico e cultura pop, provocazioni scioccanti e poesia, citazioni raffinate e cattivo gusto. Ma altri mix hanno preso la scia.
In questi tempi tragicamente bellicosi, toccante è la girandola di tutte le bandiere del mondo che migra nei luoghi più vari. Su vetrine e balconi, certo, ma pure dentro la svettante Basilica del Sacro Cuore, ovvero il luogo sacro più visitato di Parigi, fino alla riapertura di Notre-Dame.
Gli "sport urbani" nati con le controculture giovanili di periferia, come break-dance e skateboard, sono finiti invece fra gli ori del lussuoso centro parigino. Proprio mentre in molte delegazioni nazionali, Italia compresa, cresce il mix di radici familiari internazionali e intercontinentali, con dosi crescenti di doppi o tripli passaporti.
Ispirati da tutto ciò, del resto, attorno allo stadio e al Villaggio olimpico di Saint-Denis, gli artisti di strada tracciano di notte con gli spray creazioni variopinte che mescolano elementi disparatissimi.
Il mondo è bello perché è vario, si diceva un tempo. Ecco trovato fra i 5 cerchi, c’è da credere, il test definitivo per avallare o confutare il celebrato motto.